giovedì 28 febbraio 2013

I miei vicini


Come si dice?
Il mondo è bello perché e vario?
Ah il mio è varissimo.
Il mio vicinato ancora di più. C’è di tutto.

Dunque la formazione è la seguente:


Al piano di sopra vive una coppia di due ragazzi che vivono assieme. Sono bravi e innocui. Ogni tanto fanno dei party.
Una volta, era molto tardi e ho detto: “Basta! Adesso è troppo!”. Allora ho fatto come le anziane napoletane. Percorro la casa sbraitando dicendo che non è possibile, abbiamo dei bambini, agguanto la mia scopa gialla fluo, mi arrampico sul divano e picchio col bastone sul soffitto. E picchio di brutto. BUM BUM BUM.
Mio marito mi grida dalla camera: “guarda che non sei in Italia”.
Da quando ho fatto questa pagliacciata, questi bravissimi ragazzi americani, le volte che invitano amici, mi scrivono un biglietto e me lo lasciano davanti alla porta. L’ultimo biglietto recitava cosi:
Dear neighbor, stasera faremo un party che durerà fino all’una. Se ci sono problemi o questioni, questi sono i nostri numeri di telefono. Grazie.
Eccellenti. Da allora non me la prendo più! So che quella sera devo portare pazienza. Questo è l’essere politically correct degli americani che io adoro. Mi fanno impazzire! Quindi medaglia d’oro.

Al terzo piano invece abbiamo la coppia Barbie e Ken. Entrambi alti, biondi, occhi azzurri. Lei è carina. Almeno… io dico così! Mio marito invece dice sì, hmmm, … ma niente di che’. Insomma, non ne siamo ancora venuti a una.
L’unica cosa che so è che è proprio gentile perché quando vede il Tommaso, Tommy si aggiudica sempre qualche “he’s so cute” (come è carino!) e lui fa il provolone (furbo) e regala tanti sorrisi che fanno scorrere a fiume una serie di complimenti. Comunque lei si chiama Chris. Lui invece si chiama Chris. Chris&Chris. Giuro. Sono la coppia perfetta. Sono Americani mica per niente. Ultimo particolare. Chris and Chris hanno un cane. E’ un husky, si chiama Maya. No, non è biondo ma ha gli occhi azzurri. Una coppia così può mica avere un bassotto puzzone con gli occhi marroni?!

Chris il ragazzo invece è il nostro idolo perché fa un mestiere americanissimo. E’ un pompiere. Ed è veramente un bel ragazzo. God bless you. Ma bello bello. Diciamo che noi donne ringrazieremmo un incendio per essere state salvate da uno così!
Ok. Il fatto che sia un pompiere ci fa sentire abbastanza al sicuro, fa sempre comodo. Un giorno l’ho beccato mentre tornava a casa in divisa con tanto di cappello e zainone. Che eroe! Io volevo battergli le mani!!!
L’unico problemino di avere un vicino pompiere che abita al terzo piano è questo: lui non fa le scale. Le corre. Le divora. Per tenersi in allenamento. Si sa’, i pompieri devono saper percorrere almeno 30 piani di scale senza fermarsi. Per cui Chris non si vuole farsi perdere la ghiotta occasione di non tenere in forma quel bel fisico che si ritrova (God bless you) e quindi corre a modi saltimbecco (e che saltimbecco) quei poveri 15 scalini che ci separano. E voi direte: e che c’è di male? Niente, se fossimo in Italia. Tutto se siamo in America. Perché? Perché le case in America non sono fatte di mattoni cari miei, sono fatte di cartapesta, di compensato, di trucioli. Di carta velina. Per cui si sente tutto! Tutto!
Ecco. Perciò quando corre giù per le scale il nostro amico Chris, si sente come uno scrosciare di travi che ti cadono in testa. Tipo la casa di legno dei tre porcellini.
La prima volta che c’erano qui i miei genitori, quando han sentito questo rumore travolgente, si sono paralizzati e mi hanno guardato terrorizzati come se dovessero evacuare la casa da un momento all’altro. E con lo sguardo immobile e fisso di chi sente che un pericolo sta incombendo mi hanno guardato dicendo: co-co-s’e’?
E noi con la tranquillità di chi sta leggendo il giornale o girando una bistecca abbiamo risposto: E’ il pompiere… Sta solo facendo le scale.
Ah be’.
L’altro problema è che il nostro carissimo Chris si sveglia alle 5.
Alle 5.30 porta fuori il cane. TURURUM TURURUM (scale di corsa).
Alle 5.40 rientra (TURURUM TURURM TURURM).
E alle 6 esce di casa (TURUM TURURM)
Così tutte le sante mattine. TURURUM TURUURRUM

Mitico Chris.

Procediamo.
La nostra felice palazzina confina a nord con una casetta dove abitano dei messicani.
E’ da due anni e mezzo, che io e mio marito non abbiamo ancora capito in quanti vivono in quella casa. Mi spiego. Il flusso di persone che entra ed esce è talmente elevato che risulta difficile individuare mamma papà figlio figlia fratello zio e zia. Finora abbiamo individuato 13 persone dai volti familiari. C’è talmente un via vai, soprattutto d’estate, che penso di aver cambiato la genealogia di quella famiglia almeno 5 volte. Un giorno mi sono fermata a chiacchierare con la più anziana del gruppo e sono riuscita a capire che almeno i bambini fissi sono due. Carlito e un altro.

Mitico Carlito.

Questi nostri vicini messicani sono un po’ loud. Rumorosi.
Tu stai dormendo per grazia divina ricevuta e nel bel mezzo della notte vieni svegliato dalle note danzanti di una canzone samba-messicana che fa all’incirca così:

ROSALIA ROSALIA ROSALIA LO QUE SIENTO POR TIIII MI AMOOOR

Ora.
Cara Rosalia. Anzi carissima. Io non so cosa tu abbia fatto a quest’uomo. Ma prenditelo con te così almeno sta zitto. Grazie.
Cara Rosalia, devi anche sapere che se c’è una cosa che NON mi si deve toccare è il sonno. Sì certo, vallo a dire ai miei due figli e a mio marito che ha un dolore ai denti che sta vivendo bombato di anti-dolorifici da domenica. Io mi sveglio, e voglio essere svegliata SOLO in caso di perdita di ciuccio, pasto della notte e tsunami.

Ma il mio cd preferito è quello che mettono su alle grigliate quando invitano i loro amici. Allora il cd è composto da un mix selezionatissimo di canzoni religiose, più o meno trenta, che inneggiano alla fede in Dio, alla speranza e all’amore vicendevole. Se volete me lo faccio prestare così lo ascoltate.

A mio marito una volta l’hanno invitato a fermarsi con loro a mangiare un hamburger. Io ero in Italia. A me manco mi salutano. Cioè, a volte sì. E lo fanno con rispetto. Forse perché una volta gli ho chiamato la polizia di notte. Boh sarà per quello… va be’ ma che sarà mai!
Dunque la storia della polizia è questa: una notte alle 4 vengo svegliata da degli schiamazzi. Allora dovete sapere che appena vengo svegliata da qualcosa che non sono i miei familiari, a me mi sale un nervoso, ma un nervoso che potrei montare 4 albumi a neve con la sola forza delle dita. Scosto le tende e vedo nel retro un gruppetto di messicani che ride scherza e se la sbevazza allegramente e ha la musica a tutto volume. La musica non era quella di Rosalia ma era peggio: tecno-messicana. E lì inizia a ribollirmi il sangue nelle vene.
Al solo udire le parole: “dai Giulia calmati”, inizio ad inveire contro mio marito, insultandolo perché’ ha il sangue freddo di una sogliola e concludo dicendo:
“io esco”.
Io. Una nanetta italiana infuriata contro 10 messicani ubriachi. Sarebbe stata una bella scena da vedere. Sto per afferrare la maniglia quando mi viene in mente una cosa che mi ha detto un nostro amico americano, ex-poliziotto: non fare casini. Per questi casi, chiama la polizia.
Giusto.
Mi calmo, respiro e riprendo sembianza umane. Prendo il mio bell’iPhone bianco e faccio il 911. Respiro. Dopo aver appeso, mio marito torna a dormire come se niente fosse. Io… Io e’ impossibile. Devo godermi la scena.

Nei miei sogni mi siedo su una sedia a dondolo con un fucile in un braccio, il gatto sulle mie ginocchia e mentre mi dondolo, scruto l’orizzonte, e accarezzo il gatto dicendomi: pazienza, Giulia, pazienza. Arriveranno.
Nella realtà rimango in pigiama in piedi, al freddo, senza calze, a spiare tutto dalle pseudo-tende che ci ritroviamo in casa. Quando vedo un macchinone con grandi fari fermarsi esulto: TEEEO SONO ARRIVATI!!!!
Al vedere la polizia, alcuni messicani iniziano a correre. Oddio. Siamo in un film. A vedere questi che scappavano, forse perché illegali o chissà perché cosa hanno fatto, se fossi stata alta 6 metri, sarei corsa fuori ad acciuffarli. In realtà rimango a guardare la scena con l’adrenalina a mille. La polizia gli fa qualche domanda, la musica tecno-messicana viene spenta, gli fanno buttare via le birre e l’ordine viene ripristinato. Ovviamente l’avventura mi è costata due ore di sonno perse, ad oggi mai recuperate perché se ne sono aggiunte altre. Molte altre.

L’idea è che tu chiami la polizia come se chiamassi il tuo migliore amico energumeno che viene a difenderti. E questi, stai pur certo che arrivano. Ovvio, la devi chiamare per feste, cagnare o robe importanti.

Non tipo questo:

Due notti fa vengo svegliata nel cuore della notte da un rumore strano.
GRRAAAC FIUSSSC
GRAAAC FIUSSSC.
Intuisco cos’è e mi dico: Ma no… E’ impossibile… Guardo l’orologio: 2:30.
Ma no dai… non ci posso credere… a quest’ora della notte?!?!?!
Mi affaccio ed ho la conferma. Il mio vicino messicano, il padre di non so quanti e quali figli, sta spalando la neve. Alle 2.30. Del mattino. (!!?!?!)
GRRAAAC FIUSSSC
GRAAAC FIUSSSC
Il rumore è veramente molesto. Ma perché spala la neve nel cuore della notte?
Però ero talmente stravolta che il mio Dr Jekyll dice al mio Mr Hyde: no, ti prego, no. Torna a dormire. Sei troppo stanca.
Ok. Per stavolta hai ragione.
E così fu. Pace per tutti.

Un ultimo episodio per cui io non ho mai amato i miei vicini di dove abitavamo prima è questo. Forse non lo sanno neanche i mei genitori… non mi ricordo se gliel’ho mai detto. Comunque, ecco qui.
Abitavamo in un appartamento al 43esimo piano di un grattacielo. Stupendo. Fantastico. Incluso di vetrata sul lago Michigan e di alba mattutina. Impagabile.
Una sera io e mio marito stavamo litigando. Sì va be’, si litiga. Chi si scandalizza, lasci subito questo blog. Era la classica litigata del tipo: io urlo, mio marito se la ridacchia sul divano. Ma io quando mi arrabbio, mi arrabbio. Mi partono i decibel. Parentesi. Un mio amico prete americano mi ha detto che secondo lui le coppie italiane sono le migliori. Perché? Perché litigano. Litigano, si sfogano, e poi fanno la pace, capiscono chi dove come quando ha sbagliato e vanno avanti a volersi bene, più di prima. Le coppie americane non litigano, cercano di andare d’accordo sempre e comunque. Sono politically correct (a ridaje). Risultato: un sacco di magagne non risolte che poi sbottano e sfociano in una parola che non dovrebbe neanche esistere. Quindi applaudiamoci. Chiusa parentesi.
Allora stavo urlando contro mio marito (secondo voi io al giorno d’oggi mi ricordo perché ero arrabbiata?) quando ad un certo punto bussano alla porta. Vado alla porta e dico: chi è?

La polizia.

Gulp. Trasalisco.

La polizia???!?!?!?!
Apro che mi sudavano le mani e mi tremavano le gambe.
Mi compaiono davanti due poliziotti e uno mi dice: “Dei vicini hanno chiamato dicendo che hanno sentito urlare.”
E io con la più grande vergogna che abbia mai provato in vita mia: “si… ero io…”
“Ci può dire perché’?
“Mah... mio marito mi ha fatto arrabbiare”.
“Tutto qui?”
E io: “Sì.”
Arriva anche mio marito e insieme gli spieghiamo che è tutto a posto e nel frattempo penso: DANNATE MURA DI CARTAVELINA!!!!! DANNATI VICINI!!!!
Quando inizio ad intuire che qui gli americani sono pazzi perché ti chiamano la polizia in casa senza che tu abbia fatto niente di male, inizio a rilassarmi. Prima di andarsene uno dei due poliziotti mi chiede:
“Ragazza, c’è altro che ci vuoi dire?”
E io: “sì. Guardi che sono italiana”.

UAHUAHAAHAHA

Non so perché gli ho detto così ma è stata l’unica cosa sensata che mi è venuta da dire.

“Sono italiana” significa: guardi che per noi è normale alzare la voce, per noi è normale litigare e fare pace. E poi in Italia abbiamo i muri fatti di mattoni, mattoni! Mattoni veri. Delle reliquie per il vostro mondo!!! Per cui nessuno si impiccia negli affari degli altri. Se no a Catania cosa fanno? I poliziotti passano tutte le loro sere a bussare alle porte e a risolvere i problemi delle coppie?

Morale: adesso quando litighiamo, urliamo a bassa voce.
Ma porca di quella trota ma possibile che non ti ricordi mai di pagare le bollette in tempo?!?!?!
Un altro torneo di calcio?!?! Cosa??? Ma sei impazzito?!?!

Si, eh. Come no! Ma in quale film?

See ya!

16 commenti:

  1. ti ho letta tutta d'un fiato e mi sembra di aver fatto una bella telefonata con la mia JUJU!!!! che voglia di vederti! Ti abbraccio forte forte forte... da italiana focosa!!! :-)

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  2. Grazie Giulia mia carissima!!! Dovremmo trovarci a ridere insieme!!!!

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  3. Grande Giulia!
    Si inizia bene la giornata leggendoti… :-)

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  4. Che in noi Attolini scorresse il sacro fuoco della Scrittura (cioé l'inclinazione a scrivere non la Sacra Scrittura in senso religioso)l'avevo intuito da un po' ma leggendoti ne ho avuto la conferma. Ho cominciato a ridacchiare fin dall'inizio ma quando hai parlato di "Rosalia" la risata si è fatta irrefrenabile. M'immagino perfettamente la scena anche perchè come ben sai conosco abbastanza i latino-americani. Ti auguro di riuscire finalmente a dormire qualche notte tutta intera anche se i motivi delle tue insonnie sono gustosi anedotti per chi ti legge. Un abbraccio dall'Italia.
    Zio Renato.

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  5. Grazie Marzia, sei troppo gentile!

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  6. Carissimo zio, non so come ringraziarti di questo bel commento che mi hai scritto! Sono contenta di sapere che le mie vicende rendono contenti voi tutti! Un abbraccio anche a te!

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  7. beh dai, la mia landlord messicana mi ha promesso che se da sotto sente che sgrido i bambini ...diciamo..."a voce alta" non chiama la polizia!! Però mi ha raccomandato di stare attenta a quelli delle case confinanti!!!

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  8. Cacchio, mi ero dimenticato di questo blog. Che errore!
    Ora mi sto leggendo tutto di fila. Mi fa troppo ridere!!!
    Ci vediamo a maggio!

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  9. Dimentichi che il pompiere tra le 5 e le 5.30 fa pure la doccia e nel dormiveglia penso sempre che fuori piova.
    Sei sicura che i tuoi vicini non hanno nulla da dire di quella stordita della madre della vicina italiana.
    Dovete sapere che Giulia abita in una di 3 palazzine tutte e 3 uguali:rosso scuro e bianche all'esterno, con gli appartamenti uguali anche all'interno:stesse tende, stesso camino, stesso lampadario con le pale che girano, stessi mobili della cucina e udite udite anche le stesse chiavi di casa che puoi usare per entrare in tutti gli appartamenti di tutte e 3 le palazzine.
    A volte arrivo a casa di Giulia e non sempre mi ricordo di entrare nella terza palazzina e mi capita spesso di trovarmi negli appartamenti dei vicini e di uscirne subito dopo dandomi della sbadata...
    Sento già il commento: "Ecco è arrivata la mamma della vicina italiana!"
    Una volta avendo dimenticato le chiavi di casa mi sono messa a tirare i sassi sulla finestra gridando "Giuliaaa!" senza però ricevere risposta.Per forza, è l'appartamento dei vicini!
    Sentivo già il commento di mio genero: "Cosa stai facendo? Non siamo mica in Italia!!!

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  10. Il commento precedente è di mamma Giò
    firmato Giovanna

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  11. Giusto Mamma!!! Mi ero dimenticata di nominare la doccia! E' chiaro che mia mamma dovrebbe aprire un blog tutto suo! Li' si' che c'e' da ridere!!!

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  12. mitica, mi ero dimenticato dei muri di cartavelina e dei messicani chiassosi

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  13. Ciao Giulia, sono due ore che leggiamo le tue rubriche così spassose ... Maria ce le leggeva mentre noi cenavamo!
    P.S. Non è che ci puoi inviar una foto di Chris&Chris (la Franca vorrebbe vedere più che altro il pompiere...)
    Certo che a scrivere ti diverti, sei proprio una forza! Poi bella quella delle coppie italiane, sottoscriviamo!
    ciao, Franca e Pietro, ITALIA

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    1. Carissima Franca e Maria, questo è uno dei commenti più belli che abbia mai ricevuto!!! Forse perché siete la mia famiglia modello!!! È vero che la Maria mi imita?!? Devo vederla!!!!!

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    2. Dicevo.... Franca ho già tentato di fare una foto al pompiere ma non ci sono riuscita!!!!!! Adesso ci proverò con più motivazione!!! No ma Franca devi vederlo di persona...... Vi ringrazio da matti! Sono felicissima di sapere che mi leggete!!! Così quando ci vediamo non vi devo raccontare niente ma ridiamo e basta!!!!! Un abbraccio a tutta la famiglia!!!!!

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  14. Sei troppo brava a scrivere!! Mi stai facendo morire dalle risate!! Continua così ;)

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