martedì 26 marzo 2013

LA LAVA(ma non lava)TRICE


“Fatti non foste a viver come bruti ma con calzoni puliti e macchie senza” (Fonti mie).

Premessa ai miei amici uomini che mi leggono. Questo articolo sarà pur uno sfogo donnaiolo casalingo. Va bene. Ma sappiate che vi interessa qualora vi venga in mente di andare a cercare lavoro in America e portarvi dietro moglie e figli. Ecco, portatevi dietro anche una lavatrice italiana già che ci siete. Ricordatevi che dietro un uomo elegante, c’è sempre una moglie che sceglie i vestiti, che li lava e li stira (nel mondo classico si stira).
Io ho delle fisse.
Una delle mie fisse è che devo trovare ciò che mi manca.
Io, se mi manca qualcosa, la devo trovare. Sono amica della saggezza: “guarda a quel che c’è, non a quello che non c’è”. Sì sì mi va bene. Ma se perdo qualcosa, io, con essa, perdo la testa.
Diventa il mio primo pensiero del mattino quando mi alzo. Tipo nel cartone “Le follie dell’imperatore” quando Kronk si sveglia nel mezzo della notte, si tira su ed esclama: “il contadino! Alla locanda! Non ha pagato il conto!”

Adesso che ho dei figli, la questione si complica. Già. Perché adesso in casa con noi vivono un milione di giochi.
Se in casa non si trova più un pezzo di un puzzle o uno dei quattordici vagoni del trenino che abbiamo, io non mi dò pace. Non mi dò pace finche’ non lo trovo.
Ho passato una settimana con l’ossessione che non si trovava più la coda dell’iguana. No, non un’iguana vera, l’iguana di un puzzle. Mi alzavo al mattino e dicevo: oggi devo trovare la coda dell’iguana. Sì ma cosa fai oggi? Prima trovo la coda dell’iguana poi ne riparliamo. E allora sposta i mobili, tira avanti i divani, appiattisciti a sogliola per guardare sotto la cassettiera. Niente. Allora l’iguana senza coda diventa l’argomento di cene infinite (infinite perché io inizio alle 7 e fra pappe, latte, culetti e nasi, io finisco alle 9.30 di mangiare). Oppure chiedi al marito, al bambino che non sta manco seduto da solo: ma tu hai visto la coda dell’iguana?

Un’altra fissa che ho è quella delle macchie. E questa è una fissa grave.
Se siete a cena a casa mia e cade una goccia di olio o di sughetto bello unto sulla tovaglia, io schizzo in piedi, corro a prendere la farina e la spargo sulla macchia. La farina assorbe l’olio. Ma ho 10 secondi scarsi per evitare l’inevitabile.

Se sono al ristorante e mi sporco, tronco qualsiasi conversazione senza dare spiegazioni (la macchia va trattata subito) prendo il tovagliolo, cerco dell’acqua frizzante, bagno il tovagliolo di acqua frizza (con quella naturale non funziona, non illudetevi) e strofino la macchia tipo gratta e vinci a costo di fare un buco nella stoffa. Devo farla sparire da questa terra. Se rimane l’alone ho perso la prima battaglia. Ma non la guerra. Beneamata macchia, aspetta che arriviamo a casa e poi vediamo.
Mio marito dice che contro le macchie, sono agguerrita come uno spartano. Che non esiste macchia che sostenga il mio sguardo. Vero. Ma il motivo per cui sono una furia contro le macchie è perché, se non le elimino io, nessuno lo fa per me. Le lavatrici qui non lavano. Le macchie rimangono. Per cui, al sorgere di ogni macchia partono a raffica una serie di pre-trattamenti sul posto, previa svestizione dell’imputato in pubblico, che, ospiti o non ospiti, s’hanno da fare.

Ma ghe c’ha ‘sta lavatrisce che nun va?

Ah giovanotti de sta Roma bella, prima di tutto, la maggior parte delle lavatrici non sono a caricofrontale, quindi non hanno l’oblò bello trasparente. NO. Hanno il carico dall’alto. E come mi hanno spiegato, la centrifuga è meno forte. Si vede che le macchie se stanno sdraiate è meglio. Ma questo gli americani non lo sanno.
Poi. I lavaggi durano pochissimo. Al massimo 36 minuti. Io riesco a fare fino a 4-5 bucati al giorno. Dipende da che virus c’è in giro. Quando sono in Italia e sento la lavatrice che va per ore mi dico: ma quanti lavaggi avrà già fatto? Uno.
E’ che la lavatrice italiana, le macchie le combatte, le annienta. La lavatrice americana non le distrugge, le coccola, gli fa fare un giro sulle giostre. Così!
Il risultato è questo: i bianchi escono come sono entrati. Quindi le macchie te le tieni. Oppure ti succede com’è successo a me una volta che butti dentro maglie bianche pulite ed escono con le macchie. Che prima non c’erano! Magia!
Le lavatrici di cui parlo io non hanno la vaschetta del detersivo e quella dell’ammorbidente. Devi mettere tutto assieme in mezzo ai vestiti nel carico della lavatrice, come fare per il bollito. Per colpa di tale intruglio, la roba esce, come dice la mia amica Eugenia, che non profuma, ma non puzza. Ibrida.

La mia amica Marta che ha comprato casa qui, ha una lavatrice come Dio comanda. La prima volta che sono andata a trovarla nella sua nuova casa, forse sapendo che ero sensibile all’argomento, o semplicemente perché siamo italiane, mi ha detto: “vieni che ti faccio vedere la lavatrice”. Vedete... Le amiche che come me si sono ritrovate da un giorno all’altro a farsi il mazzo qui e a tirarsi su le maniche fino alle spalle a costo di ostruire la circolazione nel sangue delle braccia, non mi mostrano i quadri in casa, le statue o vari cimeli e gioielli. Mi fan vedere la lavatrice.
Insomma quando questa mia amica, bastarda che ce l’hai, mi ha portato a vedere la sua lavatrice, io per poco non mi sono inginocchiata. Eccola lì. Una lavatrice grande, con l’oblo trasparente, con tre manopole per mille tipi  di lavaggio. Lavaggi lunghi, lavaggi per camicie, lavaggi per i piumoni, lavaggi per le tutine del neonato con Napisan incorporato.

La mia lavatrice americana ha due manopole. Una per l’acqua e una per il tipo di lavaggio.
Quella per i lavaggi ti chiede così: forte o delicato? La sintesi.
Quella per l’acqua dice: calda o fredda?
Calda. Si’ ma calda quanto? Ma i gradi qui non esistono? Mia mamma, la prima volta che è venuta in questa casa, al sol toccare lo scorrere dell’acqua che scendeva nella lavatrice, pronunziò tali parole: questi non sono sessanta gradi. La Venere delle casalinghe. Allora cosa faceva? Riempiva le pentole di acqua bollente, e faceva avanti e indietro dal bagno alla lavatrice e ci versava dentro questi pentoloni di acqua calda. E io nel vedere questo traffico le dicevo: ma mamma cosa stai facendo? Risposta:
Giulia questi non sono sessanta gradi…

Quindi, vestiti puliti sì, ma gli aloni e le macchie più dure (sugo, erba, caffè, rigurgiti e non fatemi dire altro) rimangono.

Nella mia guerra contro la falsità, o meglio contro il falso pulito, ho capito che per la lavatrice non ci
posso fare niente. Allora ho sguinzagliato mio padre che è un fior fior di chimico, e quando era qui l’ho portato al supermercato e l’ho messo sotto a studiare tutti i detersivi e i prodotti americani contro le macchie: li prendeva, li girava, alzava gli occhiali e leggeva etichette. Di ognuno mi diceva cosa faceva e se valeva la pena comprarlo o no. Adesso sono informatissima.
Prima che mio padre venisse qui a vivisezionare i prodotti americani e che mia madre facesse i viaggi dal bagno alla lavatrice con pentole bollenti tipo Panoramix, ho richiesto che mi si fossero importate quantità colossali di detersivi italiani e prodotti da lavanderia come i seguenti: saponi di marsiglia, spazzole di plastica per bucati, omino bianco super, viava’, sbiancalana sbiancatutto. Beh io ai miei vestiti ci tengo. Ve l’ho detto che ero fissata.

Ma non è sempre stato così. Dove vivevamo prima, avevamo la lavatrice in comune con tutto il palazzo. Abitavamo in un grattacielo che aveva 43 piani e su ogni piano c’erano 14 appartamenti. Un fracco di gente. Sembrava di essere a Singapore. E fra i servizi del palazzo c’era la Laundry Room (la lavanderia). Era uno stanzone enorme, non so dirvi quanto fosse grande, ma mi ricordo che c’erano 30 lavatrici e 30 asciugatrici. Fra le 30 lavatrici, 10 avevano il carico frontale con l’oblo e guarda caso erano le più ambite. Erano sempre occupate. E siccome non è che potevi passare tutto il tempo ad osservare i panni di quell’altro che girano (anche perché dopo un po’ ti girano gli oblò), allora la modernità americana offriva il servizio nel servizio: bastava collegarsi al sito della lavanderia del palazzo (qui anche le lavanderie hanno un sito…) e potevi vedere quali lavatrici ed asciugatrici erano occupate, quali libere e infine il sito ti controllava quanto mancava alla fine del tuo bucato. Non solo, se ti iscrivevi, ti mandavano un messaggio sul cellulare con scritto: finito!!!
Mia zia Carla è impazzita quando ha saputo l’esistenza di una cosa simile e ha aggiunto: “Fantastico!!!!! Chissà quanti incontri si fanno!!!”.
Si, questo è vero! Mi ricordo un giorno che mi ero fermata a piegare i panni su un tavolone di acciaio insieme ad una vecchietta che mi raccontava di tutto. Piacevole sì. La cosa strana è che non avrei mai pensato che piegare mutande assieme a qualcuno (sì ma… tu pieghi le tue e io piego le mie) potesse diventare un momento di socializzazione.

Una volta mi ricordo di essere scesa e di aver controllato le lavatrici. Tutte piene. Che palle! Cosa faccio aspetto o torno su? Che sbatta… (ovviamente nella laundry room c’erano delle poltrone con divanetti forniti di giornali e libri se decidevi di aspettare lì, ma io quel giorno non avevo voglia). E così, mentre ero lì che mi decidevo sul da farsi, spunta una mamma molto giovane e si dirige verso una lavatrice. La inseguo e le chiedo: “ha finito per caso?”. E lei: “Sì sì, prendi pure la mia lavatrice”. Raggiante le dico: “Grazie!!!”. Sto per preparare i vestiti e il detersivo da mettere dentro quando la giovane pulzella, apre l’oblo e tira fuori, non vestiti ma … scarpe. Scarpe da ginnastica, scarpe da bambino, scarpe da adulto. Insomma, un fracco di scarpe. Mi immobilizzo. Lei raccatta le sue scarpe, si gira e mi dice:
“prego, è tutta tua!”.
Sì sì tutta mia…
Io impietrita la guardo. Scarpe… non riesco neanche a dirle grazie, l’unica cosa che mi viene in mente è: scarpe… i miei vestiti… italiani… Non riesco a muovermi. Cerco di farle un sorriso ma mi viene fuori una specie di spasmo alla bocca. Quando se ne va, rimango a fissare la lavatrice vuota e mi dico: “no no. Io non lavo i miei vestiti in una lavatrice dove son appena state lavate scarpe puzzolenti di non so chi”.
Mentre ero ancora lì ferma che mi mangiavo le mani di fronte all’unica lavatrice con l’oblo frontale libera, arriva una ragazzina cinese che mi chiede:

“Scusa, è libera?”

“… Ehm… sì… libera è libera… fai pure…ma…”

“Ok grazie”.

E questa carica la lavatrice…

Scusate ma cosa dovevo fare? Libera era libera.
D'altronde anche la mia vicina cinese sta a quel che c’è. Non a quello che non c’è. Libera era libera...

See ya!

30 commenti:

  1. Come diceva mia nonna: "la casa nasconde, ma non ruba"

    PS: Nella mia guerra contro la falsità (che chicca....)

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    1. Grazie Checco per questa perla di tua nonna!!!! Posso segnarmela!!! Ma tua nonna mi segue?!?! Un abbraccio!!!

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  2. e quei fazzolettini che si mettono nell'asciugatrice? Ma che roba è?

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    1. Ciao Antonia!! Quei fazzolettini si chiamano Fabric Softener perche' servono ad ammorbidire la roba. Cosi' quando li pieghi, sono piu' morbidi e si piegano meglio!! Ma dell'asciugatrice faro' un articolo a parte! Tieniti pronta!!!

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    2. Sono foglietti impregnati di ammorbidente.......tensioattivi cationici ovvero gli stessi che trovi negli ammorbidenti liquidi, peró volatili, ovvero, vengono rilasciati con il calore durante l'asciugatura e distribuiti uniformemente nel carico mentre gira.....nulla di piú semplice.....

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  3. I fazzolettini si usano nelle asciugatrici. Servono a evitare che l'indumento si secchi troppo e diventi "patonato"...

    Cmq si, a Singapore c'è davvero un sacco di gente!

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    1. Che super-massaio Max! Bravo!!!

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    2. 6 mesi da solo in Texas saranno pure serviti a qualcosa, eccheccavolo...

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    3. Oh bravo ragazzo!!! I mariti con alle spalle il periodo fai da te' sono i migliori!!! ;)

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  4. A proposito devo dire qualcosa anch'io, visto che ogni tanto mi tocca.
    In Italia avvio la lavatrice, e vado a fare altro,come penso tutti voi.
    In America NO!
    Fare il bucato e' un problema.
    Bisogna rimanere li ad assistere quella specie di sbattitore,(non si puo' chiamarla lavatrice) se voglio che il bucato risulti decentemente pulito.
    Vi dico le dieci regole d'oro per fare il bucato in America:
    1)passare sulle macchie il sapone di marsiglia o lo scioglimacchia (coi bambini sono tante e dappertutto)
    2)strofinarle
    3)controllare capo per capo quello che si mette nello sbattitore: ai bavaglini va chiuso il velcro,altrimenti si attaccano a tutti gli altri capi;legare bene i vari nastri e nastrini,corde e cordicelle, bindelli e bindellini, altrimenti si attorciglia tutto ,si staccano e dopo mi tocca anche rammendare; controllare tutte le
    tasche dei pantaloni,tutine, grembiuli e grembiulini che non ci siano fazzoletti di carta,altrimenti son dolori
    4)fare un ammollo di almeno mezz'ora in acqua tiepida
    5)aggiungere acqua bollente, pero' se e' troppo bollente devo girare la manopola per far scendere acqua tiepida,(non c'e' una via di mezzo)
    6)accendo il lavaggio!!! finalmente!!! Tu penserai:"adesso puoi andare".NO!!! Devo rimanere li'.
    7)perche' il lavaggio vero e proprio, quello piu' lungo, dura 7 minuti, e per farlo durare almeno 20' bisogna spostare indietro la manopola per tornare sempre da capo
    8)ecco il momento della centrifuga: rumore infernale e salti da canguro; allora devo tenerla ferma (tutte le volte mi faccio un elettrochoc)
    9)finito il bucato, alzo lo sportello e cosa vedo? un torcion tutto fatto su
    10) "disgrubio" pazientemente il tutto sperando che il bucato sia venuto bene!!!

    Ce l'ho fatta!!!!
    Ho una figlia esigente, e' vero ma.....

    Ma si puo' vivere cosi'?
    Mamma Gio'


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    1. Grazie Mamma Gio'! Ho appena scoperto di saltare 9 passaggi su 10!!!!

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    2. Cara Giovanna,
      grazie per aver usato il termine "disgrubiare", che non solo nessun americano potrebbe intendere, bensì anche parecchi milanesi.
      Marta Carenzi (bustocca)

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  5. Cara Giulia,
    se non lo raccontassi tu, quasi sarebbe da non crederci. Ma come, nella super tecnologica America, hanno delle lavatrici da Peppa Pig (cartone animato che sta andando in TV mentre scrivo...) che in confronto le nostre sono come una auto da Formula 1 rispetto a una 500 di 50 anni fa? Il bello che se lo dici a un americano , visto che vivi a Chicago sai cosa può risponderti? "Ma stai zitto, sei solo chiacchiere CHIACCHIERE E DETERSIVO!"
    Con affetto,
    Zio Renato

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    1. Grazie Zio! Guarda, hai ragione, anche io un sacco di volte mi trovo a dire: ma come? Siamo nel paese piu' avanzato del mondo eppure abbiamo mura di cartapesta, lavatrici che non fanno il loro dovere e le veneziane al posto delle tapparelle? Com'e' possibile? Mah... forse sono qui per risolvere questo mistero!! Carissimo Zio, con la battuta chiacchiere e detersivo mi confermi che la mia creatività discende da qualcuno!!! Grazie!!! Onorata!!! Ciao e a presto!!!

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  6. ecco perchè tengono l'aria condizionata a palla; per non sudare e quindi evitare queste lavatrici :)

    Allora si spiega tutto ;)

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    1. Urca!!!! I miei più vivissimi complimenti! Non ci avevo mai pensato e mi sa che hai centrato in pieno...
      Grazie!!!!

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  7. A casa l'ho comprata a carico verticale....ma io sono un nostalgico, non un razionale.
    A me il bucato US faceva godere, compresa la storia che non si stira....

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    1. NAAAAAAAAA Lippo!!!!!!

      MA SEI PROPRIO TU!!!!!

      Detto tra noi, e tra gli altri 500 che ci leggono, aspettavo un tuo commento fin dal primo giorno che ho postato il primo post!!!!!!! C'e' voluta la lavatrice per sbloccarti!!!

      Basta. Adesso posso anche chiudere i blog. E andare a letto felice.

      Quando vengo in Italia voglio vedere la tua lavatrice... non ci credo... te sei matto!!!! AHahhaah!!

      Ciao Lippo!!!

      Che onore!!!

      See ya brother!!!

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  8. Questo è perchè la lavatrce "americana" ad agitatore gli italani e europei in generale non la sanno usare perchè sono delle foche senza cervello!
    Le lavatrici ad agitatore sono notoriamente miglori e cosi è stato storicamente a lvello mondiale ed è per questo che sono la maggior parte a livello mondiale e in Itaia vengono vendute per fior fior di quattrini da importatori specializzati vedi Speed Queen ecc, visto la loro superiorità in fatto di lavaggio..
    La temperatura dell'acqua essendo che non la scaldano loro ma viene caricata già calda ( constituendo inoltre un notevole risparmio di energia elettrica) lo deve essere, se la vostra caldaia malandata non arriva a certe temperature non lamentatevi della lavatrice che poverina ha tre impostazioni (fredda, tiepida e calda)! Se selezionate acqua calda e viene fuori troppo fredda è colpa della vostra caldaia che non la scalda abbastanza, non della lavatrice che non ha mezzi per poterla scaldare!
    Inoltre il ciclo è naturalmente più corto di una italiana, per molteplici motivi....uno è che non dovendo scaldare l'acqua (operazione che nelle europee chiede la maggior parte del tempo) fa si che il lavaggio sia più breve..
    Secondo motivo, l'azione del lavaggio è diversa, molto più efficace, l'agitatore sbatte il bucato contro l'acqua e fa si che le fibre vengano attraversate dalla soluzione di detersivo più efficacemente di una a cestello che si limita a far cadere palle di bucato inzuppato tutto fatto su se stesso in due dita d'acqua....
    é chiaro, se si pretende di avere risultati di lavaggio da 60°c non avendo l'acqua a 60°c ma a 40°c o meno è dura per qualsiasi lavatrice, senza contare se non si conoscono i detersivi e ce ne si mette troppo poco, abituati alle confezioni "mini" e dosi che si trovano e si usano in Italia non si potrà mai avere un bucato pulito...inoltre le indicazioni di dosi dei detersivi negli USA non includono la durezza dell'acqua, se hai acqua dura e non lo sai e metti la dose per acqua dolce (che è riportata sulle confezoni come indicazione base) non avrai mai un bucato lavato!
    Inoltre il motivo per cui le lavatrici a carico frontale nelle laundromat e lavanderie sono le più ambite è è perchè generalmente essendo meno spaziose il lavaggio ha un costo inferiore, senza contre che usando meno acqua (anche lì caricata già calda dalla caldaia a differenza delle italiane che la scaldano da sole) hanno prezzi leggermente inferiori...
    Questa è la ragione per cui negli Stati Uniti recentemente le lavatrici a carico frontale hanno preso sempre più piede, ben consapevoli che queste lavatrici danno risultati di lavaggio inferiori, certa gente le acquista per risparmiare sulla bolletta dell'acqua (l'elettricità ha costi ridicoli rispetto l'italia),visto che consumando meno acqua danno un risparmio in termini di consumo di quest'ultima.... inoltre le regolamentazoni in fatto di consumi del nuovo governo Obama c'entrano, un esempio banale sono il divieto di irrigare il prato in vari periodi dell'anno e regolamentazioni in merito al consumo di acqua degl elettrodomestici che devono rientrare in certi canoni..
    Per quanto riguarda le scarpe, beh è una cosa normalissima lavare le scarpe in lavatrice, tant'è che anche in Italia alcune lavatrici hanno anche il programma scarpe...
    Non vedo quale sia il problema lavare il bucato in una lavatrice dove siano state lavate delle scarpe, se la lavatrice lava bene lo sporco eventualmente rimasto (che se è una buona non dovrebbe comunque essercene rimasto) scomparirebbe nel tuo carico....ma se non lava rimarebbe trasferito nel tuo...
    Trovo questo articolo abbastanza esilarante per molteplici motivi, forse prima di scrivere certi articoli bisognerebbe pensare che la colpa è nostra che non sappiamo usare certi tipi di macchine...daltr'onde è tipicamente italiano pensare che gli altri sbaglino credendosi di essere superiori non rendendosi conto di essere invece lo zimbello di tutti...basta vedere come è messa l'italia per rendersi conto..

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    1. Ma chi cazzo sei? Tesoro, con la mia lavatrice italiana lavo tutto a 30 gradi e ti assicuro che esce tutto pulito. 40 gradi lenzuola e salviette. A 60 gradi si testrige tutto. Cogliona del cazzo, lo zimbello sei tu. STRONZA

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  9. @ Mamma Gio
    Molte delle regole che scrivi valgono per qualsiasi lavatrice, legare velcri e lacci è pratica da seguirsi in qualsiasi lavatrice per evitare mapponi di roba...
    Per quanto riguarda la temperatura dell'acqua...beh solitamente le tre impostazioni Calda-Tiepida-Fredda sono le 3 che vanno più che bene e che servono...
    Calda è l'acqua che esce dalla caldaia, tiepida è circa 40-50 a seconda della temperatura che ti esce dalla caldaia, fredda è solo fredda.. Generalmente queste tre sono già impostate e sono le tre che contano per il 99% della gente, contando una temperatura di uscita di acqua calda massima a 70°c- 80°c...se la tua caldaia scalda di meno ecco che devi miscelarla come hai descritto...
    Il fatto dell'ammollo e del rimanere li a far tornare indietro la manopola sono solo tue invenzioni poichè se selezioni il lavaggio giusto il tempo di lavaggio per un carico molto sporco è di solito 17-20 minuti, 12 per i carichi mediamente sporchi e 7 per quelli leggermente sporchi...
    Inoltre balzi durante la centrifuga e torchon di roba sono spesso risulato di una lavatrice rotta a cui si è rotta la trasmissione non è di certo la norma con quelle ad agitatore, ma lo è per in nuovi modelli tipo asiatico con l'agitatore piatto....che non lavano bene e attorcigliano il bucato in una palla gigante!

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  10. P.S
    L'ammorbidente NON VA ASSOLUTAMENTE messa insieme al detersivo poichè l'ammorbidente annienta il potere del detersivo e inoltre non fa il suo lavoro! L'ammorbidente va messa nell'ultimo risciacquo e basta!
    Un altra prova che gli europei non sanno usare queste macchine!
    Non è vero molte lavatrici americane ad agitatore la vaschetta per l'ammorbidente cel'hanno eccome! Basta informarsi! La trovi o a lato o nella vaschetta posizionata sopra l'agitatore! è vero in alcuni modelli più economic non c'è! Ma esistono le palline dosa ammorbidente! La cosidetta "Downy Ball" che tu riempi, durante la centrifuga dopo il lavaggio si stappa per via della forza centrifuga e rilascia l'ammorbidente nel risciacquo quando deve essere rilasciata! Poi molti americani usando l'asciugatrice usano l'ammorbidente in fogli per asciugatrice, e l'ammorbidente liquido non è usato...

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  11. Hai zittito tutti evitando altre banalità. Anonimo sei mitico

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  12. ciao, mi potresti dire quali sono i migliori detersivi e ammorbidenti degli USA ?

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  13. Ciao a tutti,
    secondo me le lavatrici americane non hanno nulla di diverso da quelle europee, se non il formato. L'unica differenza che io trovo e che da un punteggio maggiore a quelle americane è il fatto che le nostre lavatrici europee usano un quantitativo di acqua veramente bassissimo...e si può dire tutto quello che si vuole ma la differenza si nota benissimo.
    Più acqua usi e più la biancheria si lava e si sciacqua meglio. A chi dice che le lavatrici italiane annientano le macchie è una grande eresia.
    Ho provato a fare un carico di biancheria da cucina con canovacci, tovaglie da tavola e vari bavagli "logicamente macchiati".... ho selezionato il ciclo a 60 gradi e inserita l'opzione "macchie", messo il detersivo in polvere dasch e avviato il programma...risultato!!!! le macchie più importanti...tipo vino e frutta...hanno lasciato tutti gli aloni e consideriamo che il ciclo è durato 3 ore. La situazione cambia se precedentemente si effettua un ciclo breve di candeggio. In questo caso i risultati sono impeccabili sia con le lavatrici italiane o con quelle americane. Io comunque continua a sostenere che quelle americane sono decisamente migliori per il quantitativo abbondante di acqua che utilizzano...infatti se io aggiungo acqua a quelle italiane dandogli un livello alto la qualità del lavaggio e dei risciacqui diventano eccellenti.
    Per quanto riguarda l'asciugatrice io la uso sempre e mi trovo benissimo, stando sempre attento a non inserire le cose più delicate. P.S. io anche se asciugo con l'asciugatrice ,"perchè non mi piace vedere panni stesi fuori o dentro casa", stiro comunque la biancheria perchè secondo me la differenza anche in questo caso è notevole.

    Ciao a tutti.

    Anonimus

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  14. Ciao a tutti.
    devo quotare appieno quello che ha scritto anonimo riguardo alle lavatrici con agitatore. La mia esperienza l'ho fatta però in Inghilterra, dove ho usato una Speed Queen vecchiotta ma fantastica. Era stata lasciata in casa dalla famiglia precedente, che era americana.
    Dopo lo sbigottimento iniziale, ci ho preso mano e solo allora ho realizzato quanto da cani lavano le nostre macchine europee. In Inghilterra certo la lavatrice usava più acqua, ma credetemi: e' l'acqua che lava. Non parliamo poi del risciacquo, che levava ogni traccia di detergente. E non dimentichiamo che i lavaggi da noi hanno durate folli...

    Comunque sia, mi rendo conto che, per chi conosce solo la realtà delle lavatrici nostrane, sia difficile capire i vantaggi offerti dalla macchine americane con agitatore, che a noi paiono ''assurde'' anche per via del loro aspetto.

    Noi italiani, spesso, tendiamo a ragionare pensando di essere i migliori.

    Io ora ho una normalissima lavatrice della Panasonic caricamento frontale (High Efficiency - o HE - washer, come
    le chiamano nei paesi anglosassoni) che fa discretamente il suo mestiere ma... appena la dovrò cambiare cerchero' un rivenditore italiano della Speed Queen ! ;)

    W l'agitatore!!! (ma stile americano, perchè in Asia usano modelli diversi che non lavano altrettanto bene....)

    Ciao!! Anna

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  15. Comprati pure le americane io compro le italiane. Comunque un consiglio rimani nei paesi anglosassoni nessuno qui sente le tua mancanza visto che noi non sappiamo fare niente. Comunque da italiani disadattati siamo il popolo più pulito del mondo....quindi

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    1. Sono i loro detersivi ad essere migliori,io ho usato Dash a 60 gradi e le macchie pesanti,le ha lasciate tutte lì,sia nella lavatrice americana,che in quella europea,visto che le posseggo tutte e due;poi ho usato Tide heavy duty e Tide Bleach,in tutti e due i modelli americano ed europeo , le macchie sono andate via completamente ,quindi secondo la mia esperienza,sono i detersivi americani,a fare la differenza non le macchine.

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