giovedì 9 maggio 2013

Il Nyquil


L’altra notte non ho centrato il letto.

Ero stanchissima. Ero rimasta in piedi tre ore per un minuscolo pasto notturno. Quando lo pseudo-neonato finalmente si è addormentato, mi sono buttata sul letto dalla mia parte a modi foca artica e, a momenti, finisco giù dal letto. Non avevo preso bene le misure e sono finita sul ciglio. Con un colpo di reni però mi sono data uno slancio verso la parte centrale, mi sono aggrappata al cuscino e mi sono salvata. Greenpeace esulta.

Per come sta andando la mia vita adesso, non ho bisogno di aiutanti per dormire. Per di più zio canella, come direbbe il mio amico Dema, mi è venuto il raffreddore e sto dormendo male.

Io lo so che la mia soluzione è il Nyquil. Ma… no… non posso prenderlo. No. Mai più.

Il Nyquil è una medicina che ho scoperto qui in America. Si pronuncia NAIQUIL. E’ una medicina che serve per eliminare i sintomi dell’influenza e quindi: raffreddore, tosse, mal di gola, dolori alle giunture e naso che cola. Ola ola. Ma non solo...

Come l’ho scoperto?

A scapito di mio marito.

Eravamo appena appena arrivati che una sera mi chiama e mi dice: “mi sa che mi sta venendo la febbre. Riesci ad andare in farmacia a prendere un medicinale per l’influenza?”
Io da brava sposina novella gli rispondo: certo!!!
 Vado in farmacia e capisco subito che la mia ricerca del farmaco era una missione impossibile. Non sapevo i principi attivi in italiano, non sapevo quelli in inglese, sapevo solo che “flu” voleva dire influenza ma io di fronte a 6 scaffali pieni di medicinali mi sono subito persa. Ad un certo punto intravedo un camice bianco che svolta l’angolo. Perfetto. Un farmacista. Le corro incontro, la fermo e col mio tono da moglie apprensiva-lagna-preoccupata (quello per cui mi si piglierebbe a sberle), mi precipito a spiegarle la situazione. E questa si sposta di qualche metro, scruta un po’ lo scaffale, prende in mano una scatolina blu e mettendomela in mano mi dice: questa è la migliore medicina esistente sul mercato contro i sintomi dell’influenza.

PUM! L'ha sparata!

Cosa fai? Non la compri? Certo che la compro. Me l’ha detto il camice bianco.

Torno a casa e dico a Viga vittoriosa (mio marito si chiama Viganò di cognome. Lo chiamo viga da quando abbiamo 18 anni): Viga!! Ti ho comprato la migliore medicina esistente sul mercato!!!

Lui non aveva una gran faccia, per di più dovevamo uscire quella sera. Leggo dietro la scatolina e gli dico: "qui c’è scritto di prenderne UNA ogni SEI ore". “Ne prendo subito una perché mi sento i brividi”. Ok ok. Perfetto. Dopo di che guardiamo un po’ di tele, e poi mentre io lavo i piatti mi dice: scusa… vado un attimo a stendermi.

Dunque “quell’attimo” è durato all’incirca un’ora. Poi era ora di uscire, vado in camera e lo trovo sdraiato sul letto che dormiva vestito. Lo sveglio e gli dico: viga, dobbiamo uscire.
Niente.
Viga.. oh… dobbiamo uscire… 
E lui niente. Poi si muove. Me lo ricordo ancora. Apre mezzo occhio, mi guarda e sbiascica tali parole:
Non ce la faccio…
Bam. E ripiomba in un sonno profondo.
Io ero un po’ preoccupata, provo a risvegliarlo, lo strattono un po’ ma niente da fare.
Va be’ – penso – ha l’influenza. D’altronde… sarà stanco… forse i brividi mettono sonno…
Decido di raggiungere i miei amici da sola. Esco. Quando torno, stessa scena. Lo smuovo un po’, gli tiro un braccio…
“viga… tutto bene? Come stai?”
Stessa risposta: non ce la faccio…

Mah! Non ce la fa… va be’.

Vado a dormire seriamente preoccupata.

La mattina dopo si sveglia che è in forma. Riposato. Brividi spariti. Sintomi zero. Ah meno male! E gli dico: ricordati di prenderne un altro Nyquil!!! Se le mogli fossero meno martellanti e precisine a volte…
Lui annuisce, ne prende uno ed esce a lavorare. Dopo 3 ore mi chiama e mi dice:
Giulia… io sto malissimo... non riesco a stare sveglio… non ce la faccio.
A ridaje con sto “non ce la faccio”. E mi chiede: “Ma che cosa c’è in quella medicina?”
Forse un disco interrotto di “non ce la faccio”, penso.
E io: “non lo so… ma la farmacista mi ha detto che è la migliore medicina bla bla bla maronna che piaga.

Allora decido di chiamare mio padre su Skype che è un chimico e sono sicura che mi aiuterà a risolvere il mistero. Lo chiamo e gli racconto tutto. E lui mi dice: elencami i principi attivi.
Ok.
Allora papi. Il primo si chiama acetaminophene – “questo è per la febbre e i dolori”. Ok.
Il secondo si chiama tipo... Deuteronomio– “questo è per la tosse”. Ok.
Il terzo si chiama tipo Dexter-buccinasco (già non suonava bene…) e lui con il suo tono distinto, calmo e benevolo che lo contraddistingue anche nelle situazioni più drammatiche, mi dice con la tranquillità di chi sta leggendo il menu dell’autogrill: ecco Giulia. Il terzo principio attivo che mi hai elencato, è un potente sedativo.

BAM!!!!!

Un potente sedativo?!?!? Oddio!!!!!

Papà io l’ho dato a Viga stamattina per andare al lavoro!!!

Chiamo in fretta e furia mio marito come i sette nani che cercano di salvare Biancaneve dal morso della mela avvelenata ma ahimè, il Nyquil era già in circolo. Con il suo potente sedativo. E a me entra il circolo il senso di colpa. C’era scritto ogni sei ore… Sì ma cacchio la farmacista non mi aveva detto che …. Sì ma basta con sta farmacista!!!

Praticamente, mi ha spiegato dopo il mio amico Mike (tutti in America hanno un amico che si chiama Mike), che il Nyquil è un medicinale da prendere prima di andare a dormire. Mi spiegava che c’è anche la versione per il giorno che si chiama Dayquil. Infatti “Day” vuol dire giorno e Ny è foneticamente simile a night che vuol dire notte. Sì ma chi ci arrivava… D’altronde la farmacista mi ha allungato lei la scatola… oh... hai finito!?

Mio marito adesso è un fan del Nyquil. Quando alla sera, se si sente che gli sta per venire l’influenza e ha bisogno di riposare, trac! Il Nyquil toglie tutti i sintomi della febbre, ti stronca come un cavallo ma il giorno dopo sei un fiore!!! Sulla scatola, che poi mi sono studiata a memoria, c’è scritto che però bisogna dormire almeno 8 ore dopo averlo preso. E l’altra cosa che ho notato è che: dopo che lo prendi, hai tipo un’autonomia di mezz’ora, dopo di che, non c’è niente che tenga. Ti chiude automaticamente gli occhi come se sopra ci fossero delle betoniere che passano avanti e indietro buttando calcestruzzo. Per cui, dopo che mio marito prende il Nyquil gli chiedo: quanto tempo ho? Per cui parlo per mezz’ora a raffica concentrando tutto. Sì ma questo la farmacista mica me l’aveva detto… giuro che se non la pianti adesso ti do’ il Nyquil…

Mio marito lo ha anche preso un po’ di volte quando viaggiava in aereo che voleva dormire da subito sul volo, e in effetti funziona. L’unica cosa è che devi essere una persona diciamo un po’ forte ecco… mio marito lavorerebbe, giocherebbe tutto il giorno a calcio e poi farebbe un salto in palestra… perché quando l’ho provato io che sono un po’ fragilina…. Aiuto…

Vi dico solo che l’ho preso solo una volta. E mi è bastato. C’erano ospiti la Rita e la Vizzo. Alla sera non mi sentivo bene e decido di fare un giro di Nyquil. Vado a letto alle 11 di sera, prendo il Nyquil, mi svegliano il mattino dopo alle 9 e io … vi giuro… sentivo le gambe pensantissime, non riuscivo a muoverle, una stanchezza mondiale. E senza rendermene, quando mi dicono: Giulia.. son le nove! Io dico: non ce la faccio… ma perché è vero! Non ce la fai! Poi alle 11 ancora. Giulia… sveglia… niente. Sentivo le gambe informicolate. Alla fine mi sono svegliata all’una e mezza che gli altri se ne erano già andati e li ho raggiunti a brunch finito ovviamente. Ho dovuto bere un litro d’acqua per smaltire la medicina. Certo poi stai bene… però… zio canella!

Tutto questo nella vita precedente senza figli. Se dovessi prendere un Nyquil adesso, con tutto il sonno arretrato che ho, probabilmente mi sveglierei intorno al giorno di ringraziamento. Tommaso sa già andare in bicicletta e Pietro ha il primo dente del giudizio. E io… io ho ancora il raffreddore. Sì ma la farmacista mi aveva detto che … oh basta!!!

See ya!

9 commenti:

  1. Ti ricordi quel venerdì santo che ho partecipato con la comunita' alla Via Crucis per il centro di Chicago? C'era un tempo proprio da venerdì santo, con pioggia battente e vento da far paura; eravamo tutti fradici. Verso sera ho cominciato a sentire brividi,mal di gola e raffreddore che avanzava.
    Matteo mi dice:"prendi TRE di queste pastiglie, domani non sentirai piu' niente".
    Alle 8 pm dormivo gia' come un sasso.
    Al mattino tardi, quando mi vedono comparire dalle scale, Matteo con un ghigno sospetto mi chiede:"come stai?" e io:"mi e' passato tutto, ma tu hai tentato di far fuori la suocera, o di farla sparire per qualche giorno".
    Scherzo, mio genero mi vuole un bene dell'anima!!!
    Mamma Gio'

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    1. Ahahah! Certo che me lo ricordo!!!!! Viga aveva questo sorriso di chi la sa lunga ... o forse di chi ha cercato di stroncare la suocera quatto quatto!!!!

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  2. fonti anonime rivelano che alcuni mariti la prendano anche quando stanno bene....

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  3. F-Italian
    Beh, al "Deuteronomio", mi sono piegato in 2 dalle risate....
    :-D

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    1. Ahahah! Evviva!!! Sono contenta!!! Alla prossima allora!!!

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  4. Grazie per le informazioni ora so che devo tornare a prendere il DayQuil...Max da Riverside

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  5. ci è morto lester bangs, in un cosktail overdosico errato assieme a diazepam e destropropro-qualcosa. ascoltava gli human league.

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  6. dfw, in infinite jest (parlando delle cose che si apprendono in strutture di recupero da tossicodipendenze): "Che il NyQuil ha più di 50°"

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