martedì 29 gennaio 2013

Il Super Bowl (primo tempo)


Credetemi.

Se un’anti-sportiva come me finisce per scrivere un articolo del genere, significa che davvero c’è sotto qualcosa di grosso.

Lo chiamano l’evento dell’anno.
Lo chiamano “The Big Game”. Lo aspettano in milioni. La tensione è alta.
Lo chiamano “the Super Sunday”. Non perché fanno una super messa ma perché si tiene appunto di domenica, solitamente l’ultima di gennaio o la prima di febbraio.

Non vi preoccupate se non ne avete mai sentito parlare del Super Bowl.
Sono qui per questo.

Se volete una definizione tipo Wikipedia, vi posso dire che il Super Bowl è la partita che chiude il campionato della lega più alta di football americano, la NFL (National Football League) e che si svolge tra la vincente della National Football League e l’American Football League. Ok.
In breve funziona così: dall’inizio di settembre ogni squadra affronta nella regular season le altre squadre della propria division due volte (suddivise per base geografica), più altre 10 partite con squadre di altre division
Al termine della regular season, ci sono i playoff. Questa fase finale è composta dalle prime 12 squadre classificate, più le 4 vincenti nello scontro diretto tra le 8 miglior seconde di tutte le division (wild cards). Tutte insieme appassionatamente partecipano a un torneo ad eliminazione dove chi vince va avanti. 
Il tutto culmina in una partita finale (il Super Bowl) una vera lotta fra il bene e il male, senza esclusione di colpi, senza pietà, e probabilmente senza più denti, dove ci sarà un solo vincitore. Beh, giustamente.

Fin qui niente di sconvolgente.

Allora veniamo al bello.

Dunque. Il Super Bowl è il programma televisivo più seguito dell’anno.
Partiamo con i numeri.

In media, gli americani incollati allo schermo per il Super Bowl superano i 90 milioni. Il record è stato raggiunto l'anno scorso con 111.3 milioni di telespettatori. Questo partitone registra in media il 60% di share, il che significa che il sessanta percento di famiglie americane sono sintonizzate sul canale del Super Bowl. C’è poi chi cambia canale e chi assolutamente no. La maggior parte degli americani, vi assicuro, rientra nella seconda categoria.

Con un’audience così numerosa, figuratevi che lotta fra i network televisivi per trasmetterlo! No, non vi preoccupate. Siamo nel paese del politically correct e dei diritti per tutti, perciò ogni anno l’esclusiva della partita viene fatta alternare fra le principali reti televisive americane: un anno la CBS, un anno FOX e l’anno dopo la NBC. Tutti felici!

E’ un avvenimento così importante che la domenica in cui si gioca il Super Bowl viene considerato de facto una festa nazionale. FESTA NAZIONALE, vi rendete conto? Come la festa della Repubblica, con tanto di Napolitano e parata.

La partita è davvero molto avvincente. I giocatori di football sono dei veri e propri guerrieri: hanno spalle enormi, sono potentissimi, non sorridono mai e hanno due striscette nere sotto agli occhi che assomigliano molto alle mie occhiaie.

E’ difficile capire bene come funziona una partita di football. Le regole sono tante e più che leggerle, bisogna farsele spiegare. Con me non funziona tanto neanche quello…
Non vi conviene guardare una partita con me, perché, anche se ho capito un po’ di più, sono sempre lì che chiedo: cosa cosa? Cos’è successo? Perché non gli ha tenute buone le yard? Cosa vuol dire 1st &10? Che muscoli ha quello lì???

Che gioia, eh?

Le scene più belle da vedere sono quando il ricevitore (the runningback, il cui compito è sostanzialmente ricevere la palla e correre, esattamente come Forrest Gump) prende la palla e inizia a correre come un dannato (anche se pesa 120 kili, vola come Usain Bolt) e intorno vedi i suoi compagni di squadra che a destra, a sinistra, davanti e dietro placcano gli avversari affinché lui possa correre libero e felice verso la meta.
A meno che quel giocatore fa’ tipo Lady Cocca e allora li placca tutti da solo!!!

Sono le scene più belle perché vedere il running back che corre verso la meta è qualcosa di spettacolare, è una scarica di adrenalina! Vivi attimi di pura gioia nel vedere che non viene fermato!! La sua corsa è direttamente proporzionale alla tua euforia. Al principio era solo un bel ricevimento di palla. Poi, quando vedi che il running back comincia a schivare gli avversari e a tazzare, tu che eri semplicemente seduto sul tuo bel divanetto, inizi a sporgerti e a calamitarti allo schermo. Non ti rendi bene conto di cosa sta succedendo, però mentre tu ti tiri in avanti per sederti sul ciglio del cuscino, il giocatore inizia a guadagnare yards e tu allora inizi a spalancare gli occhi e a gridare go go go  (oppure come me DAAAI DAAAAI). E già inizia il pigia-pigia. E più lui corre e vola via sul prato verde, più tu inizi ad alzarti in piedi e a urlare RUN RUN RUN! Sempre più ad alta voce, finche’ vedi che la meta si avvicina e tu inizi a saltare, o come la sottoscritta salti in piedi sul divano e quando attraversa la meta e senti il commentatore che grida TOUCHDOWN, esplode l’urlo di gioia YEEEEAAAAAHH, scattano i tafferugli e ti ritrovi in un tripudio di abbracci, salti, braccia tese verso l’alto e patatine che volano!!!
Per farvi capire cosa intendo, cliccate qui per vedere un video delle top-5-runs.

I biglietti per vedere il Super Bowl allo stadio vanno da un minimo, che è proprio minimo di 1.530 dollari a biglietto fino ad un massimo di … respirate… inspira… espira… 236,000 dollari! A biglietto!
Penso che per una cifra del genere, non solo sarete a bordo campo parlando col coach di come stanno giocando i ragazzi ma che quando ci sia un giocatore che corra verso la end zone, passi da dove siete seduti voi e vi porti in spalletta fino al touchdown! Come minimo!!! 

Parentesi: i biglietti che costano di più sono quelli chiamati suite tickets, ovvero con la cifra stellare di soldi che spendi non ti rifilano un  banale, freddo e duro seggiolino da stadio ma una suite da dove poter seguire la partita al caldo con tanto di salotto, cucina, divani, buffet (con aragosta mica noccioline), bagni privati e parcheggio incluso.

Tornando al pubblico televisivo, io non farei parte dei 111 milioni di americani che guardano la partita se non fosse per due aspetti del Super Bowl che sono diventati fondamentali nel corso degli anni.

Innanzitutto, per tenere l’audience alta, come si fa a “paralizzare” davanti alla tele tutta ’sta gente? Elementare Watson: con la pubblicità.
Quando il Super Bowl è stato trasmesso per la prima volta in TV nel 1967, la pubblicità non era un aspetto così travolgente. Ma poi col passare degli anni il Super Bowl è diventato, come dice mia zia, il “bengodi” di quelle aziende che vogliono farsi pubblicità e attirare l’attenzione di sempre più clienti. E quando se non hai 180 milioni di occhi che ti guardano?!

Le aziende furbette, intuendo quale effetto e quale visibilità può scatenare una pubblicità ben fatta se trasmessa durante il Super Bowl, hanno praticamente inaugurato una gara di spot pubblicitari all’insegna della creatività. Gara amichevole però…
Durante il Super Bowl si assiste ad un evento nell’evento! Le pubblicità sono talmente originali e divertenti che l’attenzione e l’audience sono alte perfino nelle interruzioni!

L’anno scorso non capivo molto di football e guardavo la partita con uno sguardo piuttosto assente. L’unica cosa che capivo era che, quando davano un time-out o c’era un break durante la partita, sarebbe stata l’ora della pubblicità e allora mi svegliavo, mi tiravo su dalla sedia, drizzavo le orecchie e tutta esaltata sbraitavo: “Pubblicità! Pubblicità!”.
Aspettavo le pubblicità, capite?
Sembro un caso anomalo ma ho scoperto di no!
Un esperto di marketing diceva che oramai la partita in sé è diventata un evento secondario: gli spettatori interessati alla partita sono tanti quanti quelli che vogliono vedere le pubblicità. Visto? rientro nella normalità americana… al che, ho detto tutto!

Ovviamente i costi di questi spazi pubblicitari sono elevatissimi. Per trasmettere uno spot che dura 30 secondi, si possono pagare fino a 4 milioni di dollari! Pari a circa 3 milioni di euro o a 6 miliardi di vecchie lire. Scusate ma io ragiono ancora in lire come le nonne…

L’effetto che ha il Super Bowl come fenomeno televisivo è devastante. Pensate che durante la partita dell’anno scorso, la Pepsi, uno degli sponsor ufficiale, ha realizzato una pubblicità che era di veramente bella perché in 1 minuto fa vedere la storia elle generazioni dell’America e … va be’ vedetevela qui se volete. E oggi quando lo rivedo alla tele, dico: “Ah! Lo spot della Pepsi del Super Bowl!”. Capite?!

O come non ricordare la pubblicita' della Chrysler dell'anno scorso in cui Clint Eastwood fa un paragone fra la crisi in cui ci troviamo e l'intervallo dei due tempi del SuperBowl, dicendo la frase che sta diventando storica: "it's halftime America". Se la guardate a questo indirizzo, vi prometto che vi commuoverete. 

Un giornalista diceva che questo partitone è diventato un fenomeno culturale (il concetto di “cultura” qui in America è molto allargato) proprio perché la gente sa che le pubblicità più belle e stravaganti (e costose) sono trasmesse durante il Super Bowl, e di conseguenza le aspetta e va avanti a parlarne per settimane! Io per mesi…

Quindi. Super Bowl = Super Pubblicità.

Concludo dicendo che il Super Bowl XLVII, quest’anno si gioca fra i New Ravens (Baltimore) e i 49ers (San Francisco) e si terrà domenica 3 Febbraio alle ore 6.30 PM ET (Eastern Time quindi tipo Miami, New York.. ) nello stadio Mercedes-Benz Superdome di New Orleans. The funny thing is quest’anno il SuperBowl e’ ancora più curioso perché gli allenatori delle due squadre che si sfidano sono… fratelli!!! John e Jim Harbaugh. Ma la loro mamma chi tifera'?

Voi potrete seguire il SuperBowl via satellite su ESPN America. Ricordatevi che al mondo esiste il fuso orario per cui per voi italiani sarà mezzanotte e mezza.
Purtroppo vi devo avvisare che le mitiche pubblicità non verranno trasmesse! Questo avviene perché l’interesse internazionale per il football è molto basso (vergogna!) ma anche perché il costo dello spazio pubblicitario sulla rete americana non include il tempo di spot su emittenti straniere.

Su su, coraggio! Non piangete! Il giorno dopo il Super Bowl vi manderò i link per vedere le pubblicità. Contenti?
Potrete comunque gustarvi l’inizio quando cantano l’inno (quest’anno verrà cantato da Alicia Keys), dove mi commuovo all’inverosimile perché l’America rimane tutta in silenzio, anche nelle case, e vi potrete gustare un po’ di vero football americano!
Infine l’halftime, ovvero l’intervallo fra i due tempi, offre sempre una performance musicale di qualche famoso cantante. Quest’anno ci sarà Byonce’.

Mancano solo 5 giorni! Non siete Superbowlizzati?

Fine primo tempo.

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