Se un’anti-sportiva come me finisce per
scrivere un articolo del genere, significa che davvero c’è sotto qualcosa di
grosso.
Lo chiamano l’evento dell’anno.
Lo chiamano l’evento dell’anno.
Lo chiamano “The Big Game”. Lo aspettano
in milioni. La tensione è alta.
Lo chiamano “the Super Sunday”. Non perché
fanno una super messa ma perché si tiene appunto di domenica, solitamente
l’ultima di gennaio o la prima di febbraio.
Non vi preoccupate se non ne avete mai
sentito parlare del Super Bowl.
Se volete una definizione tipo Wikipedia,
vi posso dire che il Super Bowl è la partita che chiude il campionato della
lega più alta di football americano, la NFL (National Football League) e che si
svolge tra la vincente della National Football League e l’American Football
League. Ok.
In breve funziona così: dall’inizio di settembre ogni squadra
affronta nella regular season le
altre squadre della propria division
due volte (suddivise per base geografica), più altre 10 partite con
squadre di altre division.
Al termine della regular season, ci sono i playoff. Questa fase finale è composta
dalle prime 12 squadre classificate, più le 4 vincenti nello
scontro diretto tra le 8 miglior seconde di tutte le division (wild cards). Tutte
insieme appassionatamente partecipano a un torneo ad eliminazione dove chi
vince va avanti.
Il tutto culmina in una partita finale (il
Super Bowl) una vera lotta fra il
bene e il male, senza esclusione di colpi, senza pietà, e probabilmente senza
più denti, dove ci sarà un solo vincitore. Beh, giustamente.
Fin qui niente di
sconvolgente.
Allora veniamo al bello.
Allora veniamo al bello.
Dunque. Il Super Bowl è il programma
televisivo più seguito dell’anno.
Partiamo con i numeri.
In media, gli americani incollati allo
schermo per il Super Bowl superano i 90 milioni. Il record è stato raggiunto
l'anno scorso con 111.3 milioni di telespettatori. Questo partitone registra in media il 60%
di share, il che significa che il sessanta percento di famiglie americane sono
sintonizzate sul canale del Super Bowl. C’è poi chi cambia canale e chi
assolutamente no. La maggior parte degli americani, vi assicuro, rientra nella
seconda categoria.
Con un’audience così numerosa, figuratevi
che lotta fra i network televisivi per trasmetterlo! No, non vi preoccupate.
Siamo nel paese del politically correct
e dei diritti per tutti, perciò ogni anno l’esclusiva della partita viene fatta
alternare fra le principali reti televisive americane: un anno la CBS, un anno
FOX e l’anno dopo la NBC. Tutti felici!
E’ un avvenimento così importante che la domenica in cui si gioca il Super Bowl viene considerato de facto una festa nazionale. FESTA NAZIONALE, vi rendete conto? Come la festa della Repubblica, con tanto di Napolitano e parata.
La partita è davvero molto avvincente. I
giocatori di football sono dei veri e propri guerrieri: hanno spalle enormi,
sono potentissimi, non sorridono mai e hanno due striscette nere sotto agli
occhi che assomigliano molto alle mie occhiaie.
E’ difficile capire bene come funziona una
partita di football. Le regole sono tante e più che leggerle, bisogna farsele
spiegare. Con me non funziona tanto neanche quello…
Non vi conviene guardare una partita con
me, perché, anche se ho capito un po’ di più, sono sempre lì che chiedo: cosa
cosa? Cos’è successo? Perché non gli ha tenute buone le yard? Cosa vuol dire
1st &10? Che muscoli ha quello lì???
Che gioia, eh?
Le scene più belle da vedere sono quando
il ricevitore (the runningback, il cui
compito è sostanzialmente ricevere la palla e correre, esattamente come Forrest
Gump) prende la palla e inizia a correre come un dannato (anche se pesa 120
kili, vola come Usain Bolt) e intorno vedi i suoi compagni di squadra che a
destra, a sinistra, davanti e dietro placcano gli avversari affinché lui possa
correre libero e felice verso la meta.
Sono le scene più belle perché vedere il running back che corre verso la meta è
qualcosa di spettacolare, è una scarica di adrenalina! Vivi attimi di pura
gioia nel vedere che non viene fermato!! La sua corsa è direttamente proporzionale
alla tua euforia. Al principio era solo un bel ricevimento di palla. Poi,
quando vedi che il running back
comincia a schivare gli avversari e a tazzare, tu che eri semplicemente seduto
sul tuo bel divanetto, inizi a sporgerti e a calamitarti allo schermo. Non ti
rendi bene conto di cosa sta succedendo, però mentre tu ti tiri in avanti per
sederti sul ciglio del cuscino, il giocatore inizia a guadagnare yards e tu allora inizi a spalancare gli
occhi e a gridare go go go (oppure come me DAAAI DAAAAI). E già inizia il pigia-pigia. E più lui
corre e vola via sul prato verde, più tu inizi ad alzarti in piedi e a urlare
RUN RUN RUN! Sempre più ad alta voce, finche’ vedi che la meta si avvicina e tu
inizi a saltare, o come la sottoscritta salti in piedi sul divano e quando
attraversa la meta e senti il commentatore che grida TOUCHDOWN, esplode l’urlo
di gioia YEEEEAAAAAHH, scattano i tafferugli e ti ritrovi in un tripudio di
abbracci, salti, braccia tese verso l’alto e patatine che volano!!!
Per farvi capire cosa intendo, cliccate qui per vedere un video
delle top-5-runs.
I biglietti per vedere il Super Bowl allo
stadio vanno da un minimo, che è proprio minimo di 1.530 dollari a biglietto
fino ad un massimo di … respirate… inspira… espira… 236,000 dollari! A
biglietto!
Penso che per una cifra del genere, non
solo sarete a bordo campo parlando col coach
di come stanno giocando i ragazzi ma che quando ci sia un giocatore che corra
verso la end zone, passi da dove
siete seduti voi e vi porti in spalletta fino al touchdown! Come minimo!!!
Parentesi: i biglietti che costano di più
sono quelli chiamati suite tickets,
ovvero con la cifra stellare di soldi che spendi non ti rifilano un banale, freddo e duro seggiolino da stadio ma
una suite da dove poter seguire la
partita al caldo con tanto di salotto, cucina, divani, buffet (con aragosta
mica noccioline), bagni privati e parcheggio incluso.
Tornando al pubblico televisivo, io non
farei parte dei 111 milioni di americani che guardano la partita se non fosse
per due aspetti del Super Bowl che sono diventati fondamentali nel corso degli
anni.
Innanzitutto, per tenere l’audience alta,
come si fa a “paralizzare” davanti alla tele tutta ’sta gente? Elementare
Watson: con la pubblicità.
Quando il Super Bowl è stato trasmesso per
la prima volta in TV nel 1967, la pubblicità non era un aspetto così
travolgente. Ma poi col passare degli anni il Super Bowl è diventato, come dice
mia zia, il “bengodi” di quelle aziende che vogliono farsi pubblicità e
attirare l’attenzione di sempre più clienti. E quando se non hai 180 milioni di
occhi che ti guardano?!
Le aziende furbette, intuendo quale
effetto e quale visibilità può scatenare una pubblicità ben fatta se trasmessa
durante il Super Bowl, hanno praticamente inaugurato una gara di spot
pubblicitari all’insegna della creatività. Gara amichevole però…
Durante il Super Bowl si assiste ad un
evento nell’evento! Le pubblicità sono talmente originali e divertenti che
l’attenzione e l’audience sono alte perfino nelle interruzioni!
L’anno scorso non capivo molto di football
e guardavo la partita con uno sguardo piuttosto assente. L’unica cosa che
capivo era che, quando davano un time-out o c’era un break durante la partita,
sarebbe stata l’ora della pubblicità e allora mi svegliavo, mi tiravo su dalla
sedia, drizzavo le orecchie e tutta esaltata sbraitavo: “Pubblicità!
Pubblicità!”.
Aspettavo le pubblicità, capite?
Sembro un caso anomalo ma ho scoperto di
no!
Un esperto di marketing diceva che oramai
la partita in sé è diventata un evento secondario: gli spettatori interessati
alla partita sono tanti quanti quelli che vogliono vedere le pubblicità. Visto?
rientro nella normalità americana… al che, ho detto tutto!
Ovviamente i costi di questi spazi
pubblicitari sono elevatissimi. Per trasmettere uno spot che dura 30 secondi,
si possono pagare fino a 4 milioni di dollari! Pari a circa 3 milioni di euro o
a 6 miliardi di vecchie lire. Scusate ma io ragiono ancora in lire come le
nonne…
L’effetto che ha il Super Bowl come
fenomeno televisivo è devastante. Pensate che durante la partita dell’anno
scorso, la Pepsi, uno degli sponsor ufficiale, ha realizzato una pubblicità che
era di veramente bella perché in 1 minuto fa vedere la storia elle generazioni
dell’America e … va be’ vedetevela qui se volete. E oggi
quando lo rivedo alla tele, dico: “Ah! Lo spot della Pepsi del Super Bowl!”.
Capite?!
O come non ricordare la pubblicita' della Chrysler dell'anno scorso in cui Clint Eastwood fa un paragone fra la crisi in cui ci troviamo e l'intervallo dei due tempi del SuperBowl, dicendo la frase che sta diventando storica: "it's halftime America". Se la guardate a questo indirizzo, vi prometto che vi commuoverete.
O come non ricordare la pubblicita' della Chrysler dell'anno scorso in cui Clint Eastwood fa un paragone fra la crisi in cui ci troviamo e l'intervallo dei due tempi del SuperBowl, dicendo la frase che sta diventando storica: "it's halftime America". Se la guardate a questo indirizzo, vi prometto che vi commuoverete.
Un giornalista diceva che questo partitone
è diventato un fenomeno culturale (il concetto di “cultura” qui in America è
molto allargato) proprio perché la gente sa che le pubblicità più belle e
stravaganti (e costose) sono trasmesse durante il Super Bowl, e di conseguenza
le aspetta e va avanti a parlarne per settimane! Io per mesi…
Quindi. Super Bowl = Super Pubblicità.
Concludo dicendo che il Super Bowl XLVII, quest’anno
si gioca fra i New Ravens (Baltimore) e i 49ers (San Francisco) e si terrà
domenica 3 Febbraio alle ore 6.30 PM ET (Eastern Time quindi tipo
Miami, New York.. ) nello stadio Mercedes-Benz Superdome di New Orleans. The funny thing is quest’anno il
SuperBowl e’ ancora più curioso perché gli allenatori delle due squadre che si
sfidano sono… fratelli!!! John e Jim Harbaugh. Ma la loro mamma chi tifera'?
Voi potrete seguire il SuperBowl via
satellite su ESPN America. Ricordatevi che al mondo esiste il fuso orario per
cui per voi italiani sarà mezzanotte e mezza.
Purtroppo vi devo avvisare che le mitiche
pubblicità non verranno trasmesse! Questo avviene perché l’interesse
internazionale per il football è molto basso (vergogna!) ma anche perché il
costo dello spazio pubblicitario sulla rete americana non include il tempo di
spot su emittenti straniere.
Su su, coraggio! Non piangete! Il giorno
dopo il Super Bowl vi manderò i link per vedere le pubblicità. Contenti?
Potrete comunque gustarvi l’inizio quando
cantano l’inno (quest’anno verrà cantato da Alicia Keys), dove mi commuovo
all’inverosimile perché l’America rimane tutta in silenzio, anche nelle case, e
vi potrete gustare un po’ di vero football americano!
Infine l’halftime,
ovvero l’intervallo fra i due tempi, offre sempre una performance musicale di
qualche famoso cantante. Quest’anno ci sarà Byonce’.
Mancano solo 5 giorni! Non siete
Superbowlizzati?
Fine primo tempo.
Nessun commento:
Posta un commento