lunedì 26 gennaio 2015

Il Frigo (e il frizzer)


Stamattina non c'ho visto più.

Mi sveglio non esattamente con l'umore più ottimo sulla faccia del mercato e mentre preparo colazioni e pranzo al sacco, noto che dal frigo esce una puzza incredibile.
Mio marito mi dice che lo yogurt non è troppo freddo, mio figlio si lamenta che il latte è troppo caldo (oh ragazzi datevi una calmata), tiro fuori il pane dal frizzer e mi accorgo che praticamente è già scongelato. Magia. Guardo il porta-ghiaccio e invece che trovare dei ghiaccini, scorgo dell'acqua felice galleggiante. Fermi tutti.


"Teeeeooooo il frigo!!! E il frizzer!!! Non sono freddi!!!!!! Tutta la roba!!!!!"

Mi viene un lapsus. Flashback. 

Il mio Flashback mi riporta indietro a una scena del giorno prima, o forse del giorno prima ancora, di mio figlio Tommaso che mi chiede del succo. Ma siccome sto preparando la cena non riesco a darglielo subito, gli dico di aspettare un secondo. Con la coda dell'occhio e senza farci troppo caso (la cottura delle scaloppine era di gran lunga più cruciale), registro non-curante la scena di Tommy che apre il frigo, allunga il braccio e gira la manopola del termostato, contando allegramente i numeri che scorrono facendo precipitare vertiginosamente la temperatura del frigo. E anche del frizzer. Si vede che ero talmente di fretta e sovrapensiero che invece di fermarlo evidentemente, decido di unirmi con gioia al conteggio dei numeri ad alta voce. "One! Two! Three!!" Ma sì! "Four!"
Ringrazio il mio cervello per aver registrato la scena ma lo insulto e mi arrabbio perché non capisco perché nessuna campanella o allarme rosso sia suonato nella mia testa. Sarà stato forse per quel miliardo e mezzo di pensieri che mi si accumulano sempre quando sto facendo da mangiare....: il pensiero di finire la cena, apparecchiare, cercare un bavaglino pulito, ricordarsi di mettere il pane, scaricare l'asciugatrice, dar da mangiare un po di frutta a sti bambini, pensare di tornare al lavoro, pensare all'ultima volta che han mangiato delle zucchine, ponderare l'utilità della mia vita, capire come fa una balena a nuotare, cercare di essere l'amica che non sono, trovarmi una passione, comprare quel libro su amazon... Ecco. Tutte queste quatto cosette che pensa la mia testolina, hanno fatto passare in sondina quella catastrofe che si consumava sotto i miei occhi.

Torniamo al presente. 7:20 di un lunedì mattina. Mi accorgo che tutto ciò che è nel frizzer è completamente  scongelato. Do un'occhiata piena di terrore a tutto ciò che c'è nel frigo e lì perdo la testa. Il mio cervello impazzisce, inizio a urlare qualsiasi frase mi venga in mente. Mi vesto sbraitando, esco di casa, porto Tommy all'asilo, suono a quella davanti perché mi sembra troppo lenta "ma porca di quella pu%%@#@, ma ti sbrighi?!?! C'ho un frigo da cucinare!!!!!!!".
Mollo Tommy all'asilo pensando che non gli ho nemmeno dato una sberla, una sculacciata, niente. Vorrei farlo ma sono già nel cortile della scuola e se lo faccio adesso, mi chiamano i servizi sociali e mi denunciano. Mi portano via Tommy, magari anche Pietro. Poi vengono a casa a fare i controlli. Vedono che ho il frigo scongelato e il frizzer pure e come minimo finisco in galera. Per un cacchio di frigo. Allora no. Aspe. Lasciamolo all'asilo sano e salvo. 

Torno a casa. Chiamo mia madre in preda alla disperazione. Skype.
"Mamma. Pronto?"
"Mi vedi? Mi senti?"
"Sì! Io ti sento!"
Maledetto skype. Il 99% delle telefonate mondiali su Skype inzia così. "Ciao. Mi vedi. Mi senti. Io ti sento". 4 frasi. Universali.

"Accendi il video mamma".
"Come si fa? Tuo padre non c'è. Ah aspetta. Forse così. Ecco. Mi vedi?"
"Sì... ti vedo". Mammaaaaa!!!!

Breve conferenza su cosa salvare e cosa no. Sia del frizzer che del frigo. Alla fine dal frizzer decido di salvare: ragù, pasta fresca congelata portata dall'Italia, prezzemolo tritato, arrosto, gamberetti, ghiaccio e limoncello di mio padre fatto a mano con limoni non trattati. Due bottiglie. Bam. Bam.
Me le berrei al volo entrambe anche se sono astemia per attutire la botta dello scongelamento inaspettato.
Alla fine butto via pollo, bastoncini di pesce, bistecche che pure mia mamma si skype ha visto che avevano cambiato colore. 

Frigo. Il frigo è più difficile. È salvabile quasi tutto ma il problema è che alcune cose vanno cucinate. E subito. A un certo punto però mi accorgo che la puzza rimane. "Allora forse il frigo è rotto", dice mia mamma. Panico. 
Chiamo il marito, sposto il frigo, tolgo la presa, la rimetto dentro... Niente. Non parte. Ri-abbasso le temperature del frigo e dopo qualche minuto riparte. Ok. Funziona. Fiu...

Ma... Aspe... Cos'è sto freddo che sento?? Mado. Mi giro, e vedo mio figlio Pietro (2 anni), che ha preso la sedia e chissà per quale cavolo di motivo ha deciso in tutto questo marasma, ed esattamente in quel preciso istante di follia, di prendere una sedia, trascinarla, assestarla vicino alla parete, arrampicarsi, e spostare gentilmente il termostato da "riscaldamento" a "aria condizionata". D'inverno. A Chicago. Con meno 5 gradi fuori. 

Due. Due i criminali. Che ho come figli.

Questa volta la punizione non me la faccio scappare. Anche mia madre non si fa scappare di notare cosa succede in questa casa in 5 minuti di collegamento.

Ora. 
Salviamo il salvabile. 
"Mamma, ti lascio che a sto punto vado a cucinare".
"Oh Giulia come mi dispiace"
"No mamma, non ti preoccupare"
"È che siamo lontane, se fossi lì!!! Verrei lì ad aiutarti!!!"
"No mamma, non ti preoccupare"
"Oh ma come mi dispiace lasciarti così ... Così sulle curve". Espressione tipica di mia mamma valida 10 premi nobel.
Ok. Vado sulle curve.

Allora decido senza pensarci fino in fondo a ciò che sto facendo, cosi su due piedi, questo menù in divenire (se mi fossi fermata a pensare, sarei morta al pensiero di tutto sto fare): 
una teglia di lasagne con tanto di ragù, besciamella e sfoglia di Giovanni Rana. Quella sottile. 
La pizza scongelata la sbatto nel forno e la cuocio subito per non perderla. Peccato che setto la temperatura troppo alta, cade un filetto di mozzarella sul fondo del forno, e scatta l'allarme del rivelatore antincendio che con una voce metallica, con finta calma esclama: Fire! Fire! Un fischio a settecento miliardi di decibel segue risuonando per tutta la casa e ogni tre fischi, si sente Fire Fire. Apro le finestra, rimuovo la briciola di mozzarella industriale microscopica che ha scatenato tutto sto casino.  Ma cacchio. Ma. Tutte. A. Me.

Riprendo la cucina alla Obelix.
Cucino il pollo alla scapece per pranzo.
Pulisco i gamberetti, li faccio sbollentare e preparo una ricetta che piace a mio marito: gamberetti con salsa al curry e riso. Ah già. La pentola del riso. 
E vai di Riso.

Già. Ma chi si mangia stasera lasagne, pizza e arrosto? Chiamo mio marito. Mi dice di invitare dei nostri amici a cena. Grande idea. Pizza ai bambini e cenone per adulti. Risultato: lasagne buonissime. 
Altro risultato: questo imprevisto alla fine è stato piacevole. A parte la maratona di cucinare per 4 ore di fila e la grande montagna di pentole e teglie accumulate. 
Alla sera a cena però davvero mi rimane che sono contenta per aver invitato e visto i miei amici pur nella sfiga e gli dico anche a loro: "beh dai alla fine è stato bello questo imprevisto".
Mio marito risponde: "mah... Stamattina non è che la pensavi proprio così eh....".

Mamma mia. Davvero. Se penso a quanto ho urlato. 

È che però passata la sbornia della rabbia, dopo mi viene solo da ridere. E da scrivere.
Beh dai non è così male allora...

See ya!!!

7 commenti:

  1. Grande Juju!!! Mi fai morir dal ridere!! Brava che sei tornata a scrivere...mi mancavi!!!

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    1. HAhah! Grazie!!!! Stupendo il nome zonfranca!!! Grazie ancora! MI fa molto piacere sapere che ti diverti!! Ciao!!!

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  2. Grande Gattola!!! Riusciremo a vederci prima che Tommy si sposi???

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    1. Ciao Marzia! Grazie! Sei sempre troppo gentile!!
      Non ho ancora fissato una data per il matrimonio di Tommy... e quindi direi di si!!! :)

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  3. https://www.youtube.com/watch?v=ntoZCpLGvh8

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    1. Hahahah! Checco! I tuoi commenti era la parte che piu' mi mancava del mio blog!!! Comunque pensavo fosse il link del video della Palli che rideva leggendo l'articolo!!!!!
      A presto!!! (So che questo 'a presto' dipende dlla prossima volta in cui scrivo per cui cerchero' di muovermi!!!)

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  4. ..i casi sono 2: o sei entrata in uno stato di karrma interiore a tempo indeterminato (no, non intendo il "karma", ma proprio "à carrma", quella dei romani..), oppure in uno stato di ilarità endless..(sarebbero gli ingredienti per non farti scrivere più...)
    ...con tanta simpatia,
    F-Italian

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