Come si dice?
Il mondo è bello perché
e vario?
Ah il mio è
varissimo.
Il mio vicinato
ancora di più. C’è di tutto.
Dunque la
formazione è la seguente:
Al piano di sopra
vive una coppia di due ragazzi che vivono assieme. Sono bravi e innocui. Ogni
tanto fanno dei party.
Una volta, era
molto tardi e ho detto: “Basta! Adesso è troppo!”. Allora ho fatto come le
anziane napoletane. Percorro la casa sbraitando dicendo che non è possibile,
abbiamo dei bambini, agguanto la mia scopa gialla fluo, mi arrampico sul divano
e picchio col bastone sul soffitto. E picchio di brutto. BUM BUM BUM.
Mio marito mi
grida dalla camera: “guarda che non sei in Italia”.
Da quando ho
fatto questa pagliacciata, questi bravissimi ragazzi americani, le volte che
invitano amici, mi scrivono un biglietto e me lo lasciano davanti alla porta.
L’ultimo biglietto recitava cosi:
Dear neighbor, stasera faremo un party che durerà fino all’una.
Se ci sono problemi o questioni, questi sono i nostri numeri di telefono.
Grazie.
Eccellenti. Da allora
non me la prendo più! So che quella sera devo portare pazienza. Questo è
l’essere politically correct degli
americani che io adoro. Mi fanno impazzire! Quindi medaglia d’oro.
Al terzo piano
invece abbiamo la coppia Barbie e Ken. Entrambi alti, biondi, occhi azzurri.
Lei è carina. Almeno… io dico così! Mio marito invece dice sì, hmmm, … ma
niente di che’. Insomma, non ne siamo ancora venuti a una.
L’unica cosa che
so è che è proprio gentile perché quando vede il Tommaso, Tommy si aggiudica
sempre qualche “he’s so cute” (come è
carino!) e lui fa il provolone (furbo) e regala tanti sorrisi che fanno
scorrere a fiume una serie di complimenti. Comunque lei si chiama Chris. Lui
invece si chiama Chris. Chris&Chris. Giuro. Sono la coppia perfetta. Sono
Americani mica per niente. Ultimo particolare. Chris and Chris hanno un cane.
E’ un husky, si chiama Maya. No, non è biondo ma ha gli occhi azzurri. Una
coppia così può mica avere un bassotto puzzone con gli occhi marroni?!
Chris il ragazzo
invece è il nostro idolo perché fa un mestiere americanissimo. E’ un pompiere. Ed
è veramente un bel ragazzo. God bless you.
Ma bello bello. Diciamo che noi donne ringrazieremmo un incendio per essere
state salvate da uno così!
Ok. Il fatto che
sia un pompiere ci fa sentire abbastanza al sicuro, fa sempre comodo. Un giorno
l’ho beccato mentre tornava a casa in divisa con tanto di cappello e zainone.
Che eroe! Io volevo battergli le mani!!!
L’unico
problemino di avere un vicino pompiere che abita al terzo piano è questo: lui
non fa le scale. Le corre. Le divora. Per tenersi in allenamento. Si sa’, i
pompieri devono saper percorrere almeno 30 piani di scale senza fermarsi. Per
cui Chris non si vuole farsi perdere la ghiotta occasione di non tenere in
forma quel bel fisico che si ritrova (God
bless you) e quindi corre a modi saltimbecco (e che saltimbecco) quei
poveri 15 scalini che ci separano. E voi direte: e che c’è di male? Niente, se
fossimo in Italia. Tutto se siamo in America. Perché? Perché le case in America
non sono fatte di mattoni cari miei, sono fatte di cartapesta, di compensato,
di trucioli. Di carta velina. Per cui si sente tutto! Tutto!
Ecco. Perciò
quando corre giù per le scale il nostro amico Chris, si sente come uno
scrosciare di travi che ti cadono in testa. Tipo la casa di legno dei tre
porcellini.
La prima volta
che c’erano qui i miei genitori, quando han sentito questo rumore travolgente,
si sono paralizzati e mi hanno guardato terrorizzati come se dovessero evacuare
la casa da un momento all’altro. E con lo sguardo immobile e fisso di chi sente
che un pericolo sta incombendo mi hanno guardato dicendo: co-co-s’e’?
E noi con la tranquillità
di chi sta leggendo il giornale o girando una bistecca abbiamo risposto: E’ il
pompiere… Sta solo facendo le scale.
Ah be’.
L’altro problema
è che il nostro carissimo Chris si sveglia alle 5.
Alle 5.30 porta
fuori il cane. TURURUM TURURUM (scale di corsa).
Alle 5.40 rientra
(TURURUM TURURM TURURM).
E alle 6 esce di
casa (TURUM TURURM)
Così tutte le
sante mattine. TURURUM TURUURRUM
Mitico Chris.
Procediamo.
La nostra felice
palazzina confina a nord con una casetta dove abitano dei messicani.
E’ da due anni e
mezzo, che io e mio marito non abbiamo ancora capito in quanti vivono in quella
casa. Mi spiego. Il flusso di persone che entra ed esce è talmente elevato che
risulta difficile individuare mamma papà figlio figlia fratello zio e zia. Finora
abbiamo individuato 13 persone dai volti familiari. C’è talmente un via vai,
soprattutto d’estate, che penso di aver cambiato la genealogia di quella
famiglia almeno 5 volte. Un giorno mi sono fermata a chiacchierare con la più
anziana del gruppo e sono riuscita a capire che almeno i bambini fissi sono
due. Carlito e un altro.
Mitico Carlito.
Questi nostri
vicini messicani sono un po’ loud.
Rumorosi.
Tu stai dormendo
per grazia divina ricevuta e nel bel mezzo della notte vieni svegliato dalle note
danzanti di una canzone samba-messicana che fa all’incirca così:
ROSALIA ROSALIA
ROSALIA LO QUE SIENTO POR TIIII MI AMOOOR
Ora.
Cara Rosalia. Anzi
carissima. Io non so cosa tu abbia fatto a quest’uomo. Ma prenditelo con te così
almeno sta zitto. Grazie.
Cara Rosalia,
devi anche sapere che se c’è una cosa che NON mi si deve toccare è il sonno. Sì
certo, vallo a dire ai miei due figli e a mio marito che ha un dolore ai denti
che sta vivendo bombato di anti-dolorifici da domenica. Io mi sveglio, e voglio
essere svegliata SOLO in caso di perdita di ciuccio, pasto della notte e
tsunami.
Ma il mio cd
preferito è quello che mettono su alle grigliate quando invitano i loro amici.
Allora il cd è composto da un mix selezionatissimo di canzoni religiose, più o
meno trenta, che inneggiano alla fede in Dio, alla speranza e all’amore
vicendevole. Se volete me lo faccio prestare così lo ascoltate.
A mio marito una
volta l’hanno invitato a fermarsi con loro a mangiare un hamburger. Io ero in
Italia. A me manco mi salutano. Cioè, a volte sì. E lo fanno con rispetto.
Forse perché una volta gli ho chiamato la polizia di notte. Boh sarà per
quello… va be’ ma che sarà mai!
Dunque la storia
della polizia è questa: una notte alle 4 vengo svegliata da degli schiamazzi.
Allora dovete sapere che appena vengo svegliata da qualcosa che non sono i miei
familiari, a me mi sale un nervoso, ma un nervoso che potrei montare 4 albumi a
neve con la sola forza delle dita. Scosto le tende e vedo nel retro un
gruppetto di messicani che ride scherza e se la sbevazza allegramente e ha la
musica a tutto volume. La musica non era quella di Rosalia ma era peggio:
tecno-messicana. E lì inizia a ribollirmi il sangue nelle vene.
Al solo udire le
parole: “dai Giulia calmati”, inizio ad inveire contro mio marito, insultandolo
perché’ ha il sangue freddo di una sogliola e concludo dicendo:
“io esco”.
Io. Una nanetta
italiana infuriata contro 10 messicani ubriachi. Sarebbe stata una bella scena
da vedere. Sto per afferrare la maniglia quando mi viene in mente una cosa che
mi ha detto un nostro amico americano, ex-poliziotto: non fare casini. Per
questi casi, chiama la polizia.
Giusto.
Mi calmo, respiro
e riprendo sembianza umane. Prendo il mio bell’iPhone bianco e faccio il 911.
Respiro. Dopo aver appeso, mio marito torna a dormire come se niente fosse. Io…
Io e’ impossibile. Devo godermi la scena.
Nei miei sogni mi siedo su una sedia a dondolo con un fucile in un braccio, il gatto sulle mie ginocchia e mentre mi dondolo, scruto l’orizzonte, e accarezzo il gatto dicendomi: pazienza, Giulia, pazienza. Arriveranno.
Nella realtà
rimango in pigiama in piedi, al freddo, senza calze, a spiare tutto dalle pseudo-tende
che ci ritroviamo in casa. Quando vedo un macchinone con grandi fari fermarsi
esulto: TEEEO SONO ARRIVATI!!!!
Al vedere la polizia, alcuni messicani iniziano a correre. Oddio. Siamo in un film. A vedere questi che scappavano, forse perché illegali o chissà perché cosa hanno fatto, se fossi stata alta 6 metri, sarei corsa fuori ad acciuffarli. In realtà rimango a guardare la scena con l’adrenalina a mille. La polizia gli fa qualche domanda, la musica tecno-messicana viene spenta, gli fanno buttare via le birre e l’ordine viene ripristinato. Ovviamente l’avventura mi è costata due ore di sonno perse, ad oggi mai recuperate perché se ne sono aggiunte altre. Molte altre.
Al vedere la polizia, alcuni messicani iniziano a correre. Oddio. Siamo in un film. A vedere questi che scappavano, forse perché illegali o chissà perché cosa hanno fatto, se fossi stata alta 6 metri, sarei corsa fuori ad acciuffarli. In realtà rimango a guardare la scena con l’adrenalina a mille. La polizia gli fa qualche domanda, la musica tecno-messicana viene spenta, gli fanno buttare via le birre e l’ordine viene ripristinato. Ovviamente l’avventura mi è costata due ore di sonno perse, ad oggi mai recuperate perché se ne sono aggiunte altre. Molte altre.
L’idea è che tu
chiami la polizia come se chiamassi il tuo migliore amico energumeno che viene
a difenderti. E questi, stai pur certo che arrivano. Ovvio, la devi chiamare
per feste, cagnare o robe importanti.
Non tipo questo:
Due notti fa vengo
svegliata nel cuore della notte da un rumore strano.
GRRAAAC FIUSSSC
GRAAAC FIUSSSC.
Intuisco cos’è e
mi dico: Ma no… E’ impossibile… Guardo l’orologio: 2:30.
Ma no dai… non ci
posso credere… a quest’ora della notte?!?!?!
Mi affaccio ed ho
la conferma. Il mio vicino messicano, il padre di non so quanti e quali figli,
sta spalando la neve. Alle 2.30. Del mattino. (!!?!?!)
GRRAAAC FIUSSSC
GRAAAC FIUSSSC
Il rumore è
veramente molesto. Ma perché spala la neve nel cuore della notte?
Però ero talmente
stravolta che il mio Dr Jekyll dice al mio Mr Hyde: no, ti prego, no. Torna a
dormire. Sei troppo stanca.
Ok. Per stavolta
hai ragione.
E così fu. Pace per
tutti.
Un ultimo
episodio per cui io non ho mai amato i miei vicini di dove abitavamo prima è
questo. Forse non lo sanno neanche i mei genitori… non mi ricordo se gliel’ho
mai detto. Comunque, ecco qui.
Abitavamo in un
appartamento al 43esimo piano di un grattacielo. Stupendo. Fantastico. Incluso
di vetrata sul lago Michigan e di alba mattutina. Impagabile.
Una sera io e mio
marito stavamo litigando. Sì va be’, si litiga. Chi si scandalizza, lasci
subito questo blog. Era la classica litigata del tipo: io urlo, mio marito se
la ridacchia sul divano. Ma io quando mi arrabbio, mi arrabbio. Mi partono i
decibel. Parentesi. Un mio amico prete americano mi ha detto che secondo lui le
coppie italiane sono le migliori. Perché? Perché litigano. Litigano, si
sfogano, e poi fanno la pace, capiscono chi dove come quando ha sbagliato e
vanno avanti a volersi bene, più di prima. Le coppie americane non litigano,
cercano di andare d’accordo sempre e comunque. Sono politically correct (a ridaje). Risultato: un sacco di magagne non
risolte che poi sbottano e sfociano in una parola che non dovrebbe neanche
esistere. Quindi applaudiamoci. Chiusa parentesi.
Allora stavo
urlando contro mio marito (secondo voi io al giorno d’oggi mi ricordo perché
ero arrabbiata?) quando ad un certo punto bussano alla porta. Vado alla porta e
dico: chi è?
La polizia.
Gulp. Trasalisco.
La
polizia???!?!?!?!
Apro che mi
sudavano le mani e mi tremavano le gambe.
Mi compaiono
davanti due poliziotti e uno mi dice: “Dei vicini hanno chiamato dicendo che
hanno sentito urlare.”
E io con la più
grande vergogna che abbia mai provato in vita mia: “si… ero io…”
“Ci può dire perché’?
“Mah... mio
marito mi ha fatto arrabbiare”.
“Tutto qui?”
E io: “Sì.”
Arriva anche mio
marito e insieme gli spieghiamo che è tutto a posto e nel frattempo penso:
DANNATE MURA DI CARTAVELINA!!!!! DANNATI VICINI!!!!
Quando inizio ad
intuire che qui gli americani sono pazzi perché ti chiamano la polizia in casa senza
che tu abbia fatto niente di male, inizio a rilassarmi. Prima di andarsene uno
dei due poliziotti mi chiede:
“Ragazza, c’è
altro che ci vuoi dire?”
E io: “sì. Guardi
che sono italiana”.
UAHUAHAAHAHA
Non so perché gli
ho detto così ma è stata l’unica cosa sensata che mi è venuta da dire.
“Sono italiana”
significa: guardi che per noi è normale alzare la voce, per noi è normale
litigare e fare pace. E poi in Italia abbiamo i muri fatti di mattoni, mattoni!
Mattoni veri. Delle reliquie per il vostro mondo!!! Per cui nessuno si impiccia
negli affari degli altri. Se no a Catania cosa fanno? I poliziotti passano
tutte le loro sere a bussare alle porte e a risolvere i problemi delle coppie?
Morale: adesso
quando litighiamo, urliamo a bassa voce.
Ma
porca di quella trota ma possibile che non ti ricordi mai di pagare le bollette
in tempo?!?!?!
Un
altro torneo di calcio?!?! Cosa??? Ma sei impazzito?!?!
Si, eh. Come no!
Ma in quale film?
See ya!
ti ho letta tutta d'un fiato e mi sembra di aver fatto una bella telefonata con la mia JUJU!!!! che voglia di vederti! Ti abbraccio forte forte forte... da italiana focosa!!! :-)
RispondiEliminaGrazie Giulia mia carissima!!! Dovremmo trovarci a ridere insieme!!!!
RispondiEliminaGrande Giulia!
RispondiEliminaSi inizia bene la giornata leggendoti… :-)
Che in noi Attolini scorresse il sacro fuoco della Scrittura (cioé l'inclinazione a scrivere non la Sacra Scrittura in senso religioso)l'avevo intuito da un po' ma leggendoti ne ho avuto la conferma. Ho cominciato a ridacchiare fin dall'inizio ma quando hai parlato di "Rosalia" la risata si è fatta irrefrenabile. M'immagino perfettamente la scena anche perchè come ben sai conosco abbastanza i latino-americani. Ti auguro di riuscire finalmente a dormire qualche notte tutta intera anche se i motivi delle tue insonnie sono gustosi anedotti per chi ti legge. Un abbraccio dall'Italia.
RispondiEliminaZio Renato.
Grazie Marzia, sei troppo gentile!
RispondiEliminaCarissimo zio, non so come ringraziarti di questo bel commento che mi hai scritto! Sono contenta di sapere che le mie vicende rendono contenti voi tutti! Un abbraccio anche a te!
RispondiEliminabeh dai, la mia landlord messicana mi ha promesso che se da sotto sente che sgrido i bambini ...diciamo..."a voce alta" non chiama la polizia!! Però mi ha raccomandato di stare attenta a quelli delle case confinanti!!!
RispondiEliminaCacchio, mi ero dimenticato di questo blog. Che errore!
RispondiEliminaOra mi sto leggendo tutto di fila. Mi fa troppo ridere!!!
Ci vediamo a maggio!
Dimentichi che il pompiere tra le 5 e le 5.30 fa pure la doccia e nel dormiveglia penso sempre che fuori piova.
RispondiEliminaSei sicura che i tuoi vicini non hanno nulla da dire di quella stordita della madre della vicina italiana.
Dovete sapere che Giulia abita in una di 3 palazzine tutte e 3 uguali:rosso scuro e bianche all'esterno, con gli appartamenti uguali anche all'interno:stesse tende, stesso camino, stesso lampadario con le pale che girano, stessi mobili della cucina e udite udite anche le stesse chiavi di casa che puoi usare per entrare in tutti gli appartamenti di tutte e 3 le palazzine.
A volte arrivo a casa di Giulia e non sempre mi ricordo di entrare nella terza palazzina e mi capita spesso di trovarmi negli appartamenti dei vicini e di uscirne subito dopo dandomi della sbadata...
Sento già il commento: "Ecco è arrivata la mamma della vicina italiana!"
Una volta avendo dimenticato le chiavi di casa mi sono messa a tirare i sassi sulla finestra gridando "Giuliaaa!" senza però ricevere risposta.Per forza, è l'appartamento dei vicini!
Sentivo già il commento di mio genero: "Cosa stai facendo? Non siamo mica in Italia!!!
Il commento precedente è di mamma Giò
RispondiEliminafirmato Giovanna
Giusto Mamma!!! Mi ero dimenticata di nominare la doccia! E' chiaro che mia mamma dovrebbe aprire un blog tutto suo! Li' si' che c'e' da ridere!!!
RispondiEliminaCiao Giulia, sono due ore che leggiamo le tue rubriche così spassose ... Maria ce le leggeva mentre noi cenavamo!
RispondiEliminaP.S. Non è che ci puoi inviar una foto di Chris&Chris (la Franca vorrebbe vedere più che altro il pompiere...)
Certo che a scrivere ti diverti, sei proprio una forza! Poi bella quella delle coppie italiane, sottoscriviamo!
ciao, Franca e Pietro, ITALIA
Carissima Franca e Maria, questo è uno dei commenti più belli che abbia mai ricevuto!!! Forse perché siete la mia famiglia modello!!! È vero che la Maria mi imita?!? Devo vederla!!!!!
EliminaDicevo.... Franca ho già tentato di fare una foto al pompiere ma non ci sono riuscita!!!!!! Adesso ci proverò con più motivazione!!! No ma Franca devi vederlo di persona...... Vi ringrazio da matti! Sono felicissima di sapere che mi leggete!!! Così quando ci vediamo non vi devo raccontare niente ma ridiamo e basta!!!!! Un abbraccio a tutta la famiglia!!!!!
EliminaSei troppo brava a scrivere!! Mi stai facendo morire dalle risate!! Continua così ;)
RispondiElimina