Parliamo ora dell’altro aspetto che
contribuisce a fare del Super Bowl l’evento numero uno di questo grande paese.
Dunque pensate.
Una partita di football dura in media 3
ore. A volte anche di più. Cosa si fa durante tutto questo tempo?
Si fanno le lasagne?
Si fanno le lasagne?
No.
Si fa il punto croce?
No.
Si fa il presepe?
No.
Si mangia!!! E alla grande!!!
Qui si batte un altro record, cari miei.
Il Super Bowl è il secondo giorno più importante negli Stati Uniti per il
consumo di cibo, dopo il giorno del ringraziamento. Se il Thanksgiving Day è il regno del tacchino e della zucca, il Super
Bowl Sunday viene considerato il giorno ufficiale dello snack. EVVIVA! Doppia
festa nazionale!!! Scusate, ma dove le trovate due feste nazionali in una?
Cosa si mangia? Tutto quello che più di
grasso e non-salutare potete pensare:
- salse per intingere le chips (come se le patatine fossero poco
salate, poco fritte e poco saporite di loro): abbiamo guacamole (fatta di avocado), salsa messicana al pomodoro, cheddar cheese, intruglio di spinaci e
carciofi con Philadelphia e chi più ha, più metta dentro!
- pizza: sono tre settimane che fanno
pubblicità di super offerte a prezzi stracciati di pizze da asporto (li
chiamano Big Game Specials) perché così la gente inizia a pensarci. Ovviamente
più ne compri, più risparmi! Cosa fai, ne compri una? Che barbone…
Per il resto: e vai di hot dog, alette di
pollo fritto belle unte e bisunte, polpette bomba, panini, torte e dolci a non
finire.
Anche per le alucce di pollo c’è una
salsina leggera leggera con cui accompagnarle. Ci mancherebbe!
L’importante è che tutte queste pietanze,
se così si possono chiamare, debbano essere facili da servire e facili da
mangiare: di modo che uno le prende dal tavolo veloce e si schiaffa davanti
alla tele. No mamma, niente minestrone valdostano…
Cosa si beve durante il Super Bowl?
Pepsi e Coca Cola a fiumi, e fontane di birra. Se no, come fai a mandare giù tutta ’sta roba?
Pepsi e Coca Cola a fiumi, e fontane di birra. Se no, come fai a mandare giù tutta ’sta roba?
Si dice che quest’anno la spesa per il
cibo, si aggiri attorno ai 55 milioni di dollari. Per le nonne che ci seguono
sono pari a 76 miliardi di vecchie lire. Si ma… avete sentito?! 55 milioni di
dollari! E’ un numero che mi fa girare la testa quando penso a quante montagne
di patatine, hamburger, hot dog, pizze potrei comprare… deve essere il
paradiso!!!
C’è da dire che la spesa di questi
alimenti nutritivi che vi ho elencato, mi pare folle. Non mi sembra che gli
americani che vedo siano particolarmente deperiti.
Ma sentite questa.
Settimana scorsa ho visto alla tele la
pubblicità di un tizio che è seduto davanti alla sua tele, e con un’aria
preoccupata e dubbiosa si chiede: “Quanto mi costerà comprare una televisione
nuova per vedere il Super Bowl?”. Io incredula e divertita penso: “Tse! Come se
adesso uno si compra uno schermo LCD o al plasma solo per guardarsi la partita!
Figurati!”. Ahimè ho dovuto rimangiarmi tutto, quando ho letto una statistica
sul giornale. Sedetevi. Sedetevi.
Una sberla per chi ha ancora quei bei televisoroni grigi con la parte dietro grossa come un comodino, difficile da incastrare in qualsiasi salotto! Si dice che in media, il numero di americani che comprano un televisore prima del Super Bowl sia intorno ai 2.5 milioni!!!! Come tutta la popolazione della Lettonia! Si, va bé, non è proprio un bel paragone… o come gli abitanti di Belo Horizonte, ecco!
E comunque… alla faccia della crisi eh?
Fra televisioni e cibo…
Ma è proprio qui il bello cari amici!!!
Non importa quanto l’economia stia a pezzi perché la settimana prima del Super
Bowl vede una valanga di gente che compra, spende spende e fuma fuma, talmente
smisurata, che potrebbe trainare l’intera economia nazionale! Per cui se inviti
gente a casa tua, compri la tele e metti lì un banchetto tipo pranzo di Babette,
sei un grande!!! Obama viene pure a stringerti la mano!!!
Il Super Bowl batte anche un altro record.
Eh sì, vogliamo proprio esagerare. L’evento del Big Game ha scalato la
classifica dei party ospitati a casa propria ed è diventato il numero UNO,
sorpassando perfino la festa dell’ultimo dell’anno! Significa che il Super Bowl
è per gli americani il momento supermo di incontro, di fratellanza, di
occasione per stare insieme.
Che esempio! Che amicizia!
Quindi. Cosa avete imparato oggi?
(Tutti in coro) Che non sei americano se
non guardi il Super Bowl!
Bravi!!!
Sentite cosa ha scritto un giornalista
americano:
If
you don't watch the Super Bowl, then you should consider yourself more than out
of the mainstream: you are downright un-American. There simply is no
demographic group that uniformly ignores it. Virtually everyone in the USA
adjusts their schedule on Super Bowl
day to accommodate viewing of the game.
Ripeto in italiano: non c’è gruppo
demografico negli Stati Uniti che lo ignori! Pazzesco! Grazie al Super Bowl,
gli americani sono tutti fratelli!
God save the Super Bowl!
Ah aspettate!!!!
Visto che magari a qualcuno e' venuta voglia di vedere il Super Bowl, o almeno gli e' venuta fame, ho deciso di non lasciarvi a bocca asciutta e darvi una ricetta che potrebbe tornarvi utile qualora decidiate di guardare il partitozzo.
Ho chiesto alla mia carissima amica Alma, nata negli States ma di origine messicana, di darmi la sua segretissima ricetta della guacamole (con tanto di trucchi e segreti), salsa messicana a base di avocado la cui origine arriva direttamente dagli Atzechi senza passare dal via. Visto che mi ha detto che questa sua ricetta gli e' stata tramandata dai trisavoli dei bisnonni dei suoi nonni da parte di mamma, vedete di non spargerla in giro o di non metterla su qualche blog del cavolo (chi? Cosa?).
Visto che magari a qualcuno e' venuta voglia di vedere il Super Bowl, o almeno gli e' venuta fame, ho deciso di non lasciarvi a bocca asciutta e darvi una ricetta che potrebbe tornarvi utile qualora decidiate di guardare il partitozzo.
Ho chiesto alla mia carissima amica Alma, nata negli States ma di origine messicana, di darmi la sua segretissima ricetta della guacamole (con tanto di trucchi e segreti), salsa messicana a base di avocado la cui origine arriva direttamente dagli Atzechi senza passare dal via. Visto che mi ha detto che questa sua ricetta gli e' stata tramandata dai trisavoli dei bisnonni dei suoi nonni da parte di mamma, vedete di non spargerla in giro o di non metterla su qualche blog del cavolo (chi? Cosa?).
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