Il bagnoschiuma per bambini

Sono le 11 di una giornata pazzesca.

Tommy non è andato all’asilo perché aveva 40 di febbre.

Durante uno dei suoi deliri da 40 gradi interiori, mi fa capire a strilli che vuole a tutti costi essere preso in braccio mentre tenevo il 9.5 chili di esemplare di neonato in braccio. Non sapendo dove appoggiare il peso massimo, lo metto nel passeggino e mi affretto a tirare su Tommy.

Mentre Tommy si calma (test casalinghi dimostrano che il 99,9% dei problemi dei bambini venga risolto esclusivamente dal prenderli in braccio), Pietro che era buono nel passeggino decide di incasinarmi la giornata. Si da’ un colpo di reni, scivola giù con la schiena per il passeggino e bam!!! Cade sul pavimento a faccia in giù. Bam. Una botta pazzesca. Io ero a metà strada per salvarlo ma con Tommy in braccio non ho fatto in tempo. Il povero Pietro piangeva e piangeva e io avevo il cuore in gola. Dopo un po’ si calma, si addormenta e quando si sveglia sta un po’ meglio. Rideva. Ma non voleva mangiare. E siccome so, che se dopo una botta, il bambino che dorme non è un buon segno, allora decido di portarlo al pronto soccorso per farlo vedere e fare qualche lastra. Io sono fatta così: devo togliermi i dubbi. E se non mi toglievo ‘sto dubbio che Pietro stava comunque bene, avrei passato il resto della MIA e della SUA vita a torturarmi l’anima: sarà mica per colpa di quel trauma cranico che non mai fatto controllare?

Non viene preso al primo colloquio di lavoro… sarà mica per quel trauma cranico che non ho mai fatto controllare?

Non mangia la torta al suo matrimonio… sarà mica per quel trauma cranico che non ho mai fatto controllare?

E così chiamo mio marito, gli dico di tornare a casa che devo portare Icaro al pronto soccorso. La dottoressa lo visita e mi dice che non ha traumi cranici o robe gravi. Sta bene. "Signora ma non vede che ride??". Fiu... meno male! Quindi ragazzi non è colpa sua se non ha passato il colloquio… dormite tranquilli. Non ha mangiato dallo spavento e per il terzo dente che sta uscendo. Tre denti. A cinque mesi. Mah!

Tornata a casa, invece che mangiare, mettere a letto e sedermi un attimo sul divano (divano? cos’è?), vado al drive thru, prendo cibo da asporto (di una velocità impressionante), arrivo a casa riprendo in braccio il quarantenne di febbre, me lo coccolo un po' e decido di fargli una torta. Così per tirarlo un po’ su, per renderlo un po’ felice, perché la mamma è sempre la mamma. Ma forse è perché oggi mi sento la madre peggiore del mondo. Quella che sbaglia 100 volte in un giorno e non impara mai. Ho perso al primo giro di eliminazione alla gara della madre perfetta. O forse non mi sono neanche iscritta...

E mentre fuori ci sono 30 gradi, io ne creo 45 dentro in casa accendendo il forno. Inizio a stendere la pasta frolla al buio con una lucina tipo Geppetto nella pancia della balena, con tanto di formine e stampini a forma di orsetti e cuoricini. Che non ero tutta giusta me l’avevano già detto…

L’altra cosa che vorrei fare, è fare un bagno ai bambini. Ma lì non ho veramente forze. E le forze su Amazon non le vendono.

Poi d’altra parte ho finito il bagnoschiuma della notte. Quello per rilassarli e farli dormire.

AAAAAAH ma non lo sapete????? No, allora aspettate, partiamo con calma.

Siete d’accordo con me che i figli sono un dono.

Ma noi ci lamentiamo sempre e comunque.
I figli CHE DORMONO sono un dono grande, grandissimo. Ma ciò non cambia. Noi troviamo sempre qualcosa per cui lamentarci. Sempre e comunque.

Io ero abbastanza disperata quando Tommy non dormiva per via del reflusso. Micro-nanne durante il giorno e la sera partiva a piangere ininterrottamente dalle 6 fino a mezzanotte-l’una, le due, le tre e avanti-c’è-posto fino alle 4. Un giorno, me lo ricordo ancora, sono andata a dormire alle 6 di mattina. E’ da provare.

E’ stato a quel punto quando la mia insuperabile amica Marta che meno male vive in America, lontana sì ma stessa time zone, mi ha detto: “perché non provi il bagnoschiuma della Johnson’s baby che li aiuta a dormire?”.

COSA????

Un bagnoschiuma magico????? Che aiuta a dormire??

Posso darglielo da bere???

Mi sono fiondata al supermercato ed eccoli lì. Anzi, eccolo qui.

Inimitabile. Inconfondibile.

Flacone viola che ricorda la lavanda, aroma principale, e faccina stampata sotto di un bambino che dorme serenamente. Si chiama JOHNSON’S Baby BEDTIME® Bath. C’e’ anche la versione del bagnoschiuma che fa le bolle. In ogni caso, va bene comunque.

Allora io non voglio gridare al miracolo e non so se funziona uguale con vostro figlio. C’è da dire che io sono marketing-amente parlando molto molto suscettibile e influenzabile. Sono l’esperimento più riuscito del cliente da intortare facile.

Percio’ la prima sera che l’ho provato, l’ho messo un po’ nel bagnetto (ero tentata di metterne un po’ nel biberon) e dopo avergli messo pigiama e cantato la ninna nanna, Tommy ha dormito. Ha dormito per un bel po’. Abbastanza da farmi riprovare l’esperimento e da non farlo mai mancare in casa. Se manca, tipo questo periodo che sono chiusa in casa a curare malati, sara’ pure una coincidenza ma non si dorme.

Questo bagnoschiuma dice di contenere una miscela di aromi naturali rilassanti. Fra cui la lavanda. Io devo dire che in effetti i bambini con questo bagnoschiuma si rilassano e dormono.

E non è solo per bambini! Se avete una moglie isterica o un marito che non la smette mai di lavorare, consigliatele questo bagnoschiuma. Quindi, consigliatelo! Regalatelo! In Italia so che si chiama: Johnson’s baby bagno dolci notti. Dolci notti mi fa troppo ridere… se penso alle mie notti… non è che sono proprio dolci! Ma ripeto: ho finito il bagnoschiuma da mesi.

Però aspettate, non è che usate il bagnoschiuma e il lavoro lo fa tutto lui. Eh no! Bisogna creare ciò che le mie amiche mamme americane mi hanno insegnato. Bisogna creare la routine. Ovvero, tutte le sante sere (sì come no…), alla stessa ora, stessa spiaggia, stesso mare, bagnetto, pigiama, latte, libro, ninna nanna e buonanotte! Praticamente la sera è più impegnativa della giornata.

Io ripeto le parole della mia amica Marta: io non so se è una cavolata o no. Può darsi.. Io so solo che coi miei figli funziona.

E’ come la mia torta. Se domani Tommaso mangia la mia torta e gli vanno via i quaranta gradi di febbre… ragazzi, io inizio a brevettarla, smerciarla e venderla come la torta anti-febbre. E se non scende… oddio…. Mi viene un dubbio… sarà mica colpa per quel trauma cranico che non ho mai fatto controllare?!?!?

See ya!